Tra le agevolazioni fiscali italiane, il riscatto della laurea rappresenta uno strumento di grande rilevanza. Sia per chi mira a incrementare il proprio montante contributivo in vista della pensione. Sia per coloro che intendono ottimizzare il carico fiscale annuale.
Comprendere appieno il meccanismo di deducibilità dei contributi versati per riscattare gli anni universitari è cruciale per una corretta compilazione della dichiarazione dei redditi e per sfruttare appieno i vantaggi previsti dal legislatore.
Il valore contributivo del riscatto della laurea
Il riscatto della laurea è una facoltà riconosciuta ai fini previdenziali che consente di valorizzare, in termini contributivi, gli anni trascorsi per il conseguimento del titolo universitario.
Si tratta, in sostanza, di una modalità con cui il cittadino può far valere, nell’ambito del calcolo pensionistico, periodi in cui non ha percepito reddito da lavoro, ma ha comunque investito nella propria formazione. I contributi versati vengono così accreditati alla gestione previdenziale di appartenenza, incidendo positivamente sul diritto e sulla misura della futura pensione. Non si tratta di qualcosa di gratuito. Chi decide di riscattare deve comunque pagare.
Deduzione fiscale: nessun limite massimo
Uno dei principali aspetti di interesse legati al riscatto laurea è la possibilità di portare in deduzione i relativi contributi pagati dal reddito complessivo. La cornice normativa di riferimento è rappresentata dall’articolo 10, comma 1, lettera e) del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), che inserisce i contributi previdenziali obbligatori e volontari tra gli oneri deducibili.
Ciò che rende questa agevolazione particolarmente appetibile è l’assenza di un tetto massimo di deducibilità. A differenza di altri oneri per i quali il legislatore stabilisce soglie quantitative (come ad esempio nel caso delle spese sportive per i figli, le spese funerarie, ecc.), i contributi versati per il riscatto degli anni di laurea possono essere integralmente dedotti, fino a compensare l’intero reddito imponibile.
Dunque, fino a quando ne sussiste capienza.
Una precisazione importante: deduzione e non detrazione
È fondamentale distinguere tra deduzione e detrazione. I contributi per il riscatto laurea non si sottraggono dall’imposta da pagare, ma abbassano direttamente il reddito imponibile su cui tale imposta viene calcolata.
Questo implica che il beneficio fiscale è proporzionale all’aliquota IRPEF marginale del contribuente: chi ha un reddito elevato e si colloca in uno scaglione IRPEF alto, potrà beneficiare di un risparmio più consistente rispetto a chi dichiara redditi più contenuti.
Riscatto della lauree: indicazione nella dichiarazione dei redditi
Nel modello 730, il quadro di riferimento per inserire tali contributi è il Quadro E, dedicato agli oneri deducibili e detraibili. Più precisamente, l’importo versato per il riscatto deve essere riportato al rigo E21, che accoglie i contributi previdenziali e assistenziali versati facoltativamente.
Si tratta dello stesso rigo dove devono essere indicati, ad esempio, i contributi volontari per il mantenimento della posizione assicurativa, le somme versate per la prosecuzione volontaria, o i contributi dovuti per le collaborazioni occasionali non assoggettate a trattenuta previdenziale da parte del committente.
L’importo deve essere inserito in maniera analitica, riferito all’anno di pagamento (c.d. principio di cassa), e documentato con ricevute di pagamento o attestazioni dell’ente previdenziale, per facilitare eventuali controlli dell’Agenzia delle Entrate.
Riassumendo
- Il riscatto laurea consente di valorizzare gli anni universitari ai fini pensionistici.
- I contributi versati sono integralmente deducibili dal reddito, senza limiti massimi.
- La deduzione riduce il reddito imponibile, generando un risparmio proporzionale all’aliquota IRPEF.
- Gli importi devono essere indicati nel modello 730, al rigo E21.
- Anche il riscatto ai fini della buonuscita gode della stessa deducibilità.
- Il riscatto laurea agevolato è accessibile anche a giovani e disoccupati.