Il mese di giugno porta con sé due importanti scadenze legate all’IMU, la cui gestione corretta è fondamentale per evitare sanzioni. Il calendario fiscale per il 2025 prevede nel 6° mese dell’anno due momenti cardine per l’IMU: il versamento dell’acconto e la presentazione della dichiarazione annuale, ove necessaria.
L’obbligo di versamento dell’IMU, ricordiamo, ricade su tutti coloro che detengono il possesso di immobili, siano essi proprietari a pieno titolo oppure titolari di diritti reali come usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi o superficie. La normativa stabilisce che l’imposta debba essere calcolata tenendo conto della quota di possesso e del periodo di detenzione durante l’anno solare.
Ai fini del computo temporale, si considera per intero il mese in cui il possesso si è protratto per più di 15 giorni.
Le due scadenze annuali: acconto e saldo IMU
Il tributo si articola in due versamenti distinti. Il primo, l’acconto, rappresenta un pagamento parziale sulla base delle aliquote e delle rendite catastali dell’anno precedente. Il secondo, il saldo, ha il compito di chiudere i conti con il fisco, tenendo conto di eventuali variazioni normative o patrimoniali sopraggiunte durante l’anno.
Per l’anno d’imposta 2025, le date da segnare sul calendario sono:
- 16 giugno 2025 (lunedì): scadenza per il versamento dell’acconto IMU.
- 16 dicembre 2025 (martedì): termine ultimo per saldare l’imposta dovuta a conguaglio.
Il mancato rispetto di queste scadenze può comportare l’applicazione di sanzioni, ma il legislatore prevede uno strumento che consente di sanare spontaneamente le irregolarità.
Il ravvedimento operoso per chi dimentica di pagare
Nel caso in cui il contribuente non riesca a rispettare le scadenze previste, è possibile ricorrere al cosiddetto “ravvedimento operoso”.
Si tratta di un meccanismo di regolarizzazione che consente di effettuare il versamento in ritardo beneficiando di una riduzione delle sanzioni rispetto a quelle ordinarie.
La misura della sanzione è proporzionata al tempo trascorso dalla scadenza originaria. Quanto prima si regolarizza la posizione, tanto più conveniente risulta l’importo aggiuntivo da versare. È fondamentale, tuttavia, che la violazione non sia già stata accertata dall’Amministrazione finanziaria.
Dichiarazione IMU: quando è obbligatoria
Oltre al versamento dell’imposta, nel calendario fiscale giugno 2025, vi è un altro importante adempimento collegato all’IMU: la dichiarazione. Non si tratta di un obbligo annuale generalizzato, ma è richiesto soltanto in determinate circostanze. L’obiettivo della dichiarazione è quello di aggiornare l’ente impositore – il Comune – in merito a situazioni che non risultano automaticamente dai dati catastali o dalle comunicazioni interistituzionali.
Per l’anno 2024, la dichiarazione IMU va presentata entro il 30 giugno 2025 (lunedì). Tra i casi in cui l’invio è obbligatorio si segnalano:
- immobili che nel corso del 2024 hanno usufruito di agevolazioni particolari, come ad esempio riduzioni per uso gratuito a familiari (comodato d’uso) o locazioni a canone concordato;
- situazioni in cui il Comune non è in possesso di tutte le informazioni necessarie per verificare la correttezza del pagamento;
- variazioni rispetto alla situazione dichiarata in anni precedenti, laddove queste modifiche incidano sull’imposizione fiscale.
Se la situazione dell’immobile è rimasta invariata rispetto a quanto già comunicato in passato e non sussistono benefici fiscali particolari, non vi è obbligo di presentare una nuova dichiarazione.
Conseguenze della mancata dichiarazione
Chi non rispetta il termine del 30 giugno può comunque inviare la dichiarazione tardiva entro i 90 giorni successivi, avvalendosi della regolarizzazione spontanea. In questo caso, le sanzioni risultano molto contenute e si distinguono in due categorie:
- 5 euro di sanzione fissa, se l’imposta dovuta è stata versata correttamente;
- 10% dell’IMU dovuta per l’immobile interessato, se l’imposta non è stata pagata o lo è stata solo in parte.
Trascorso anche questo periodo, l’omissione sarà considerata più grave e soggetta a sanzioni più pesanti, sebbene resti comunque la possibilità di attivare un ravvedimento operoso, sempre che l’irregolarità non sia già oggetto di contestazione formale.
Pianificazione e attenzione: le chiavi per evitare problemi con l’IMU
L’adempimento dell’IMU richiede una certa pianificazione, soprattutto per chi possiede più immobili o detiene diritti su proprietà situate in diversi Comuni. È consigliabile monitorare con attenzione le aliquote deliberate annualmente da ciascun ente locale, che potrebbero variare sensibilmente rispetto all’anno precedente, influenzando l’importo complessivo da versare.
Tenere sotto controllo scadenze, obblighi dichiarativi e opportunità di regolarizzazione consente non solo di evitare sanzioni, ma anche di gestire il tributo in modo più efficiente e consapevole.
Riassumendo
- L’IMU si paga in due rate annuali: acconto a giugno, saldo a dicembre.
- Sono tenuti al pagamento proprietari e titolari di diritti reali sugli immobili.
- Il ravvedimento operoso consente di regolarizzare versamenti IMU in ritardo con sanzioni ridotte.
- La dichiarazione IMU deve essere presentata entro il 30 giugno 2025 in casi specifici.
- Se omessa, la dichiarazione può essere inviata entro 90 giorni con sanzioni leggere.