“A quale banca posso chiedere l’anticipo del TFR se vado in pensione con Quota 100?”
Il quesito che ci giunge in redazione da un lettore che sta per perfezionare i requisiti per la pensione Quota 100, e ci chiede informazioni sui tempi per il TFS, ci spinge a dare un aggiornamento ai dipendenti pubblici (o ex in pensione) che vorrebbero ottenere un anticipo sulla buona uscita. La questione sull’anticipo del TFS sta diventando una soap opera e purtroppo le ultime puntate non sono quelle conclusive ancora.
Tempi per la liquidazione del TFR/TFS e aggiornamenti sull’anticipo della buona uscita
Il Decreto n. 4/2019 aveva previsto la possibilità di anticipo del TFS fino ad un importo massimo di 45.000 euro. Da subito questa possibilità aveva acceso la speranza dei dipendenti pubblici che vanno in pensione e che altrimenti potrebbero aspettare fino anche a 24 mesi per ricevere il trattamento di fine rapporto.
Un passo importante sembrava essere stato fatto lo scorso 3 ottobre con censimento degli enti amministrativi tenuti alla liquidazione anticipata del TFS. Eppure a più di un mese di distanza, la situazione appare ad oggi ancora in stagno. Il tanto atteso accordo tra ABI e INPS contenente, tra le altre cose, l’elenco delle banche convenzionate per l’anticipo del trattamento di fine rapporto, non è stato ancora pubblicato. Ricordiamo, infatti, che il tfs anticipato potrà essere erogato sotto forma di prestito bancario. Ad oggi però è tutto fermo e non si sa a quale istituto potrebbe essere richiesto. I cambiamenti politici con un lungo periodo di incertezza non hanno aiutato.
Diverse le polemiche di chi sta per andare in pensione o di chi ha già smesso di lavorare e, in alcuni casi, sarebbe anche disposto ad accettare il rischio di interessi più alti piuttosto che attendere l’elenco delle banche convenzionate.