Che disastro sugli stadi, servono ancora miliardi per completarli

Manca ancora molto ad Euro 2032, ma il bilancio sugli stadi e le spese ancora da sostenere non fanno ben sperare.
1 settimana fa
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stadi

L’Italia si prepara a ospitare Euro 2032 insieme alla Turchia, ma la vera sfida non si gioca sul campo bensì nelle città. Il nodo infrastrutture, in particolare gli stadi, rappresenta uno degli ostacoli più complessi da superare. In un Paese dove molti impianti sportivi versano in condizioni obsolete, adeguare le strutture agli standard UEFA richiede un investimento imponente, fatto di progettazioni, ricostruzioni, restauri e lungaggini burocratiche.

Gli stadi italiani selezionati per Euro 2032

La FIGC ha proposto dieci stadi per ospitare la fase finale di Euro 2032. La lista include:

  • Roma (Stadio Olimpico)
  • Milano (San Siro o nuovo stadio)
  • Torino (Allianz Stadium)
  • Napoli (Stadio Maradona)
  • Bari (San Nicola)
  • Bologna (Dall’Ara)
  • Firenze (Franchi)
  • Verona (Bentegodi)
  • Genova (Ferraris)
  • Cagliari (nuovo stadio)

Di questi, solo l’Allianz Stadium di Torino è realmente moderno e conforme ai parametri UEFA.

Gli altri necessitano di lavori di ristrutturazione profondi o di demolizione e ricostruzione totale. Secondo le stime attuali, le spese finora sostenute sono ancora marginali rispetto al fabbisogno totale. Si parla di circa 300 milioni di euro già destinati o impegnati, a fronte di un investimento complessivo stimato in oltre 2,5 miliardi di euro da qui al 2032. Gli interventi più costosi riguarderanno Roma, Milano, Napoli e Firenze.

Stadi da rifare, il punto della situazione

Vediamo una panoramica stadio per stadio, con una stima dei costi ancora necessari per completare i lavori:

  • Stadio Olimpico di Roma: ristrutturazione interna, digitalizzazione e ammodernamento area hospitality. Costo stimato: 60 milioni di euro.
  • San Siro o nuovo stadio a Milano: la situazione è in stallo. Se si optasse per un nuovo impianto, la spesa potrebbe superare 1,2 miliardi di euro.

    In caso di ristrutturazione di San Siro, servirebbero comunque circa 300 milioni.

  • Stadio Maradona di Napoli: necessita di rifacimento della copertura, rifunzionalizzazione dell’anello superiore e nuove aree hospitality. Costo stimato: 100-150 milioni di euro.
  • Stadio Franchi di Firenze: il progetto di restyling è stato bloccato da vincoli del Ministero. La spesa prevista era di 193 milioni, ma serve una revisione progettuale.
  • Stadio Dall’Ara di Bologna: è stato approvato un progetto di riqualificazione per circa 100 milioni, in gran parte già finanziati.
  • Stadio San Nicola di Bari: restyling avviato, si prevede una spesa di circa 80 milioni.
    Stadio Ferraris di Genova: da ammodernare completamente, con costi attorno ai 90 milioni di euro.
  • Stadio Bentegodi di Verona: richiesto un intervento strutturale profondo. Costo previsto: 70 milioni di euro.
  • Nuovo stadio di Cagliari: demolizione e ricostruzione del vecchio Sant’Elia. Il progetto prevede un impianto da 55 milioni, con lavori da completare entro il 2026.

Le difficoltà: tempi, burocrazia e finanziamenti

La grande sfida non è solo economica, ma soprattutto amministrativa e politica. Molti progetti sono bloccati o rallentati da:

  • iter di approvazione dei progetti lunghi e complessi
  • vincoli storici e ambientali su stadi iconici (es. Franchi e San Siro)
  • mancanza di fondi certi o coperture stabili
  • conflitti tra enti locali, club calcistici e governo

Nel caso di Firenze, ad esempio, il blocco dei fondi PNRR ha costretto il Comune a sospendere il progetto e cercare nuove fonti di finanziamento.

A Milano, invece, le divergenze tra Inter e Milan hanno rallentato la decisione tra abbattimento o nuova costruzione.

Un’occasione storica, ma a rischio

Euro 2032 rappresenta un’occasione storica per rilanciare il calcio italiano e modernizzare le infrastrutture. Ciò detto, i ritardi accumulati e la lentezza decisionale rischiano di compromettere la credibilità del progetto. La UEFA richiede impianti all’avanguardia sotto il profilo della sicurezza, dell’accessibilità, della sostenibilità ambientale e dell’intrattenimento digitale.

Oggi solo Torino è davvero pronta. Il resto del Paese è in affanno, tra gare d’appalto ancora da bandire e cantieri che rischiano di iniziare troppo tardi. Per rispettare le scadenze e offrire un torneo all’altezza, sarà necessario un cambio di passo a livello centrale, con coordinamento tra FIGC, Comuni, Ministero dello Sport e club calcistici.

Il quadro attuale degli stadi in Italia in vista di Euro 2032 evidenzia un mix di ambizioni e ritardi. Solo una parte dei fondi necessari è già disponibile, mentre per la gran parte degli impianti servono ancora decisioni politiche, progetti definitivi e coperture economiche certe. Se l’Italia vuole farsi trovare pronta, dovrà accelerare su tutti i fronti. Euro 2032 è dietro l’angolo, ma i cantieri sono ancora troppo lontani dal fischio d’inizio.

I punti chiave.

  • L’Italia ha proposto dieci stadi per Euro 2032, ma solo uno è attualmente a norma UEFA.
  • Sono già stati spesi circa 300 milioni, ma ne servono oltre 2,5 miliardi per completare gli interventi.
  • Vincoli storici, burocrazia e fondi incerti stanno rallentando progetti fondamentali in molte città.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

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