Cashback fiscale, la rivoluzione promessa che resta sulla carta

Nonostante i potenziali vantaggi, il cashback fiscale rimane inattivo, frenato da complessità normative e infrastrutturali
3 mesi fa
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cashback fiscale
Foto © Investireoggi

Nel panorama delle riforme fiscali italiane, un’idea innovativa ha fatto capolino per la prima volta nel 2022: il cosiddetto “cashback fiscale”. Nonostante le speranze e le discussioni iniziali, il progetto è rapidamente scomparso dall’agenda politica, per poi riemergere nel 2023 con l’approvazione della legge delega per la riforma fiscale. Tuttavia, a oggi, non si è ancora concretizzato nulla. Ma di cosa si tratta esattamente?

Il cashback fiscale prevedrebbe la possibilità per i contribuenti di ottenere immediatamente il rimborso delle spese detraibili al 19%, senza dover attendere la dichiarazione dei redditi.

Questa proposta mirerebbe a semplificare il processo di detrazione fiscale, offrendo un vantaggio immediato a chi sostiene determinate spese.

Le spese detraibili: un’analisi

Il legislatore italiano consente ai contribuenti di portare in detrazione alcune spese nella dichiarazione dei redditi, ottenendo uno sgravio fiscale pari al 19% dell’onere sostenuto. Le spese che rientrano in questa categoria sono elencate all’articolo 15, comma 1, del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) e includono:

  • Spese sanitarie;
  • Interessi passivi su mutui per l’abitazione principale;
  • Spese sportive dei figli;
  • Spese d’istruzione, sia universitaria che non universitaria;
  • Spese veterinarie;
  • Spese funebri;
  • Premi assicurativi per rischio morte;
  • Spese per minori o maggiorenni con diagnosi di disturbo specifico dell’apprendimento (DSA);
  • Mensa scolastica;
  • Ecc.

Per esempio, una famiglia che spende 1.000 euro per spese funebri può recuperare il 19% di tale importo, ovvero 190 euro, attraverso la dichiarazione dei redditi.

Dal 2020, per beneficiare della detrazione del 19%, è necessario che i pagamenti siano effettuati con strumenti tracciabili. Tuttavia, esistono alcune eccezioni: è ancora possibile ottenere la detrazione anche con pagamenti in contanti per l’acquisto di farmaci (compresi quelli omeopatici), dispositivi medici e per le prestazioni sanitarie erogate da strutture pubbliche o private accreditate dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

Come funzionerebbe il cashback fiscale

Attualmente, le detrazioni fiscali vengono recuperate attraverso la dichiarazione dei redditi del contribuente.

Questo significa che le spese sostenute in un dato anno vengono recuperate solo successivamente, nella dichiarazione relativa a quell’anno. Ad esempio, le spese sanitarie sostenute nel 2023 possono essere detratte solo nel modello 730 del 2024.

La riforma fiscale, avviata dal governo e supportata già da numerosi decreti attuativi, ha previsto l’introduzione del cashback fiscale, come stabilito dall’articolo 2, comma 1, della legge delega sulla riforma fiscale. Se già attuata, questa misura avrebbe permesso ai contribuenti di ricevere immediatamente il rimborso del 19% delle spese detraibili, eliminando l’attesa fino alla dichiarazione dei redditi.

Il rimborso sarebbe stato gestito tramite piattaforme telematiche dedicate.

Vantaggi e implicazioni del cashback fiscale

L’introduzione del cashback fiscale avrebbe comportato già diversi vantaggi, tra cui:

  • semplificazione amministrativa: ridurre la complessità del processo di detrazione fiscale, eliminando la necessità di attendere la dichiarazione dei redditi per ottenere il rimborso;
  • liquidità immediata: fornire un beneficio economico immediato ai contribuenti, migliorando la loro liquidità e capacità di spesa;
  • incentivazione all’uso di pagamenti tracciabili: promuovere l’uso di metodi di pagamento tracciabili, contrastando l’evasione fiscale.

Nonostante i potenziali benefici, il cashback fiscale presenterebbe alcune criticità che, probabilmente, sono quelle che ne hanno rallentato l’implementazione:

  • infrastruttura telematica: necessità di sviluppare e implementare piattaforme telematiche efficienti e sicure per gestire i rimborsi in tempo reale;
  • impatto sul bilancio pubblico: necessità di ben valutare l’effetto sui conti pubblici di un rimborso immediato delle detrazioni fiscali;
  • complessità normativa: bisogno di armonizzare il cashback fiscale con le normative esistenti e garantire che tutte le tipologie di spese detraibili siano correttamente incluse nel sistema.

Riassumendo…

  • Le spese detraibili includono sanitarie, interessi mutuo, sportive, istruzione, veterinarie, funebri e assicurative.
  • Dal 2020, la detrazione richiede pagamenti tracciabili, con eccezioni per farmaci e dispositivi medici.
  • Attualmente, le detrazioni si recuperano tramite la dichiarazione dei redditi dell’anno successivo.
  • Il cashback fiscale offrirebbe rimborsi immediati del 19% delle spese detraibili.
  • Vantaggi: semplificazione amministrativa, liquidità immediata e incentivo ai pagamenti tracciabili.
  • Cashback fiscale non ancora implementato nel sistema tributario del nostro Paese.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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