Il Rapporto Immobiliare 2025 dell’Agenzia delle Entrate ci consente di aggiornare i dati relativi al mercato immobiliare, con particolare riferimento al segmento residenziale. L’anno scorso, in Italia ci sono state 719.578 case vendute, in crescita dell’1,3% rispetto al 2023. E sono aumentati anche i prezzi medi di vendita del 2,3%. Il fatturato complessivo è stato di 114 miliardi. In media, risulta che ogni abitazione sia stata venduta per 158.600 euro, anche se con profonde differenze tra Nord e Sud: 186.000 nel primo e 114.000 nel secondo. La superficie media è stata di 106, sostanzialmente invariata su base annua. Ne consegue che il prezzo medio si aggira intorno ai 1.500 euro per metro quadrato.
Mutui un terzo del fatturato immobiliare
Delle quasi 720.000, 283.000 case sono state vendute grazie ai mutui ipotecari. Una percentuale di circa il 40%. Il tasso medio praticato è diminuito dello 0,69% al 3,60%. In media, il mutuo acceso è stato di 25,3 anni, valore in linea con l’anno precedente. E la rata mensile risulta attestarsi a 677 euro. Le erogazioni delle banche italiane sono state per 38 miliardi, incidendo per un terzo esatto dell’intero fatturato del mercato immobiliare.
Proseguendo nella disamina dei dati, scopriamo che le case sono state vendute per il 55,4% da soggetti over 60 e acquistate per il 78,5% da under 60. Tra coloro che hanno acceso un mutuo, il 59,6% risulta essere under 40, mentre senza mutuo gli acquisti in questa fascia di età hanno inciso per il 26,7% del totale. In buona sostanza, a vendere sono sempre più persone di età medio-alta e a comprare persone di età medio-bassa, tra cui si concentrano particolarmente le sottoscrizioni dei mutui.
Meno case vendute a prezzi reali in calo
Ma com’è cambiato il mercato immobiliare italiano in 20 anni? I volumi si sono contratti dell’11%, mentre i prezzi sono aumentati del 19,5%.
Tuttavia, se teniamo conto dell’inflazione nel periodo, in termini reali i prezzi delle case vendute sono crollati del 23,4%. E il fatturato complessivo, complice il calo delle compravendite, ha accusato un pesante -40%. Questi incideva per il 7,8% del Pil nel 2004, mentre l’anno scorso per appena il 5,2%.