Cartelle esattoriali, come funziona la sospensione in attesa della rottamazione quinquies

Cosa si sa al momento della nuova rottamazione delle cartelle esattoriali e come sfruttare la sospensione della riscossione o le rate ordinarie.
1 mese fa
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Cartelle esattoriali sospensione
Foto © Pixabay

Sicuramente ciò di cui parliamo oggi per quanto riguarda le cartelle esattoriali non è una sanatoria, un condono o una rottamazione. Ed è un qualcosa che non tutti possono sfruttare perché devono materializzarsi alcune condizioni. Però è indubbio che la sospensione della riscossione, cioè lo strumento del nostro focus odierno, può essere utile a tanti visto che di nuove sanatorie in partenza non c’è ancora traccia.

“Buonasera, volevo sapere se avete notizie riguardo alla nuova rottamazione delle cartelle, perché sono preoccupata. Le mie speranze erano riposte tutte proprio nella rottamazione quinquies. Ho una situazione debitoria grave e volevo risolvere. Ma ho paura che man mano che passano i giorni e la rottamazione tarda, alla fine mi arriveranno i pignoramenti da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Mi dite se c’è qualcosa di alternativo che posso fare, magari solo per prendere tempo?”

Cartelle esattoriali, come funziona la sospensione in attesa della rottamazione quinquies

Pagare le cartelle esattoriali tutte in una volta è la principale soluzione per mettersi in regola una volta per tutte con questo genere di questioni. Ma sicuramente non è una cosa che tutti hanno la possibilità di fare, soprattutto di fronte a debiti ingenti. L’alternativa principale, che può tornare utile anche per chi semplicemente vuole prendere tempo, come ci dice la lettrice, è la richiesta di rateizzazione del debito. In questo caso l’interessato può presentare istanza all’Agenzia delle Entrate Riscossione, in area riservata con SPID, CIE o CNS, o i area libera e chiedere fino ad 84 rate mensili con l’unico vincolo che la rata minima deve essere almeno da 50 euro. Una richiesta che può essere fatta anche agli sportelli territoriali dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.

La domanda di rateizzazione ordinaria non prevede grandi difficoltà o documenti da inserire e pertanto si può fare subito. La formula è quella risaputa. Le rate sono mensili, caricate di interessi di dilazione. Nessuno sconto su sanzioni, aggi e interessi per ritardata iscrizione a ruolo perché non è una rottamazione. E con la possibilità di restare dentro la rateizzazione anche saltando fino a massimo 8 rate non consecutive. In pratica, la soluzione ideale per chi ha paura di finire dentro provvedimenti di fermo amministrativo, ipoteche o pignoramenti.

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Ma alla rateizzazione ordinaria c’è pure una alternativa che si chiama sospensione della riscossione. La nuova rottamazione delle cartelle di cui da tempo si parla e che dovrebbe chiamarsi rottamazione quinquies è solo una proposta di legge depositata da quelli della Lega al Senato. Ultimamente se ne parla sempre di meno visto che le priorità del governo oggi riguardano questioni geopolitiche più che interne. La nostra lettrice è solo una dei tanti contribuenti che hanno visto nella rottamazione delle cartelle una possibilità in arrivo per mettersi in regola. Allo stato attuale delle cose però, tutto è ancora appeso. Perché in effetti non c’è ancora nulla di certo. Allora perché non pensare alla sospensione della riscossione per verificare prima di tutto se effettivamente le pretese dell’Agenzia delle Entrate Riscossione sono effettivamente valide? E poi per usare questo strumento come una sorta di rinvio del problema, che però non significa certo risolverlo.

Una soluzione alternativa alla rottamazione delle cartelle è la sospensione della riscossione

Con la legge di Bilancio del 2012 fu introdotto nel sistema un provvedimento che consente ancora oggi ai contribuenti alle prese con debiti, di chiedere la sospensione della riscossione.
Si tratta della facoltà concessa al contribuente di presentare una specie di ricorso. Si chiama istanza di sospensione delle cartelle esattoriali lo strumento che possono utilizzare quanti credono che sulla pretesa di Agenzia delle Entrate Riscossione siano intervenute alcune cose che la rendono non valida. Parliamo di dubbi riguardo la prescrizione del debito, o dubbi riguardo al fatto che il pagamento del debito sia già effettuato in precedenza. Ma si può usare la sospensione della riscossione pure quando qualcuno pensa ci sia un provvedimento di sgravio emesso dall’Ente Pubblico creditore o da una sentenza di un Giudice. Oppure in ogni caso in cui ci sia il sospetto riguardo l’illegittimità della pretesa dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.

Cartelle e sospensione, ecco come funziona

La sospensione della riscossione quindi può essere utile. Ma chi la adotta deve trovarsi in una delle condizioni prima descritte, perché deve allegare all’istanza tutto ciò che serve ad avvalorare le casistiche prima descritte. La procedura è rapida ed ha termini perentori. Il contribuente che la adotta lo deve attivare entro 60 giorni dalla data di notifica della cartella esattoriale. Una volta presentata l’istanza, la palla passa all’Agenzia delle Entrate Riscossione che ha 10 giorni di tempo dalla ricezione dell’istanza, per segnalare il tutto all’Ente Pubblico da cui il debito nasce (Comune, Regione, Agenzia delle Entrate e così via dicendo). Naturalmente nella segnalazione deve indicare anche le presunzioni che il contribuente ha inserito a motivare l’istanza stessa. E dal quel momento, cioè da quando l’Ente ha avuto la segnalazione, partono i fatidici 220 giorni. Infatti allo scadere di questo termine, in caso di mancata risposta, la cartella può ritenersi annullata.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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