Se all’inizio dell’anno avete comprato un pacchetto di azioni Leonardo, oggi il loro valore in portafoglio risulterà più che raddoppiato. Ieri, il titolo in borsa ha segnato un ennesimo record storico a oltre 53 euro. Debuttava nel 2025 a 26 euro. Negli ultimi cinque anni ha messo a segno un boom dell’847,50%. Corrisponde a un rendimento annuo composto del 56,8%. Numeri impressionanti, che vanno letti come il segno dei tempi. Leonardo è il gioiello della difesa italiana, partecipata al 30,2% dal Tesoro. Beneficia da qualche anno a questa parte delle tensioni geopolitiche e dal conseguente riarmo europeo.
Previsioni degli analisti
Ma ora che le azioni Leonardo hanno raggiunto un nuovo massimo, facciamo in tempo a comprarle o è troppo tardi per agganciare il trend rialzista? Gli analisti hanno perlopiù fissato il target price più alto intorno 52 euro.
E’ il caso di Deutsche Bank, Banca Akros, Mediobanca, Intesa Sanpaolo e Jefferies. Per Morgan Stanley è, addirittura, di 60 euro.
Analisi e confronto con periodo pre-boom
Noi facciamo la nostra analisi per offrire qualche spunto di riflessione in più. Se guardate il grafico, vi accorgerete che le azioni Leonardo hanno iniziato a spiccare il volo dopo la fine del 2021. Non è un caso. In quelle settimane, la Russia di Vladimir Putin minacciava prima e occupava dopo l’Ucraina. La capitalizzazione a fine esercizio era di appena 3,65 miliardi contro i 30,7 miliardi di euro. Considerando che l’utile netto maturato era stato di 587 milioni, il titolo prezzava a 6,22 volte il profitto. Nel frattempo, Piazza Affari esibiva un P/e ratio di 28,4. In altre parole, rispetto alla media dell’indice FTSE MIB, la società quotava a sconto del 78%.
I numeri sono drasticamente cambiati. Nei 12 mesi al 31 marzo scorso, la società aveva maturato un utile netto di 1 miliardo. Pertanto, presenta un P/e ratio di 30,6 contro una media di 12,82 dell’FTSE MIB. Non solo le azioni Leonardo non quotano più a sconto rispetto alla media, ma anzi valgono un multiplo dei profitti per 2,4 volte la media del listino.
Azioni Leonardo, ordini e utili futuri
Rispetto al 2021, la differenza può risiedere negli ordini. Tendendo al riarmo, l’Europa commissionerà alle proprie imprese la fornitura di una vasta gamma di prodotti e servizi legati alla difesa. Al primo trimestre di quest’anno il portafoglio degli ordini ammontava a 46 miliardi. Tanto? Poco? A fine 2021 era di 35,5 miliardi. Il balzo c’è, anche se non ancora eclatante. Sapendo che nell’ultimo anno ha esibito una marginalità del 5,5%, cioè su 100 euro di ricavi la società riesce a maturare un utile netto di 5,5 euro, ci aspettiamo che tali ordini portino in prospettiva 2,5 miliardi di profitti. Stando alla marginalità del 4,2% di fine 2021, i profitti attesi poco prima del boom in borsa erano di 1,5 miliardi.
Tirando le somme, le azioni Leonardo appaiono ben prezzate. Il mercato sta scommettendo sull’aumento delle commesse del governo italiano e possibilmente degli altri governi europei. Ed è perfettamente razionale che accada, ma resta da vedere in quale misura. Allo stato attuale, pensare di inserire il titolo in portafoglio per cercare di lucrare da ulteriori rialzi appare un’idea forte.