Bonus ristrutturazione 2025: l’aliquota giusta se la casa cambia destinazione

Il bonus ristrutturazione cambia volto: nuove aliquote e regole premiano chi trasforma la destinazione d'uso della casa
4 settimane fa
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La Legge di Bilancio 2025 ha segnato un punto di svolta nel panorama degli incentivi per l’edilizia residenziale, modificando in modo graduale ma incisivo la disciplina del bonus ristrutturazione. Questa agevolazione, che da anni rappresenta un pilastro degli interventi per il recupero del patrimonio immobiliare, entra in una nuova fase evolutiva, caratterizzata da riduzioni progressive delle aliquote e da una revisione dei limiti di spesa ammessi.

Il nuovo assetto normativo si articola in più fasi, seguendo un percorso temporale definito che si estende fino al 2028. Questo approccio consente ai contribuenti di pianificare con maggiore consapevolezza gli interventi edilizi e di valutare con attenzione l’opportunità di anticipare i lavori per beneficiare delle condizioni più favorevoli.

Bonus ristrutturazione anno 2025: ancora vantaggi per la prima casa

Nel 2025 il bonus ristrutturazione mantiene un’impostazione fortemente orientata alla tutela della residenza principale. Gli interventi effettuati sull’abitazione di dimora abituale continueranno a beneficiare della detrazione del 50% delle spese sostenute. Si tratta di un segnale chiaro da parte del legislatore, che intende sostenere i nuclei familiari nella valorizzazione del proprio ambiente domestico.

Diversa, invece, la situazione per le seconde case: in questo caso, per le spese del 2025 l’aliquota agevolata scende al 36%, introducendo una prima distinzione significativa basata sulla destinazione d’uso dell’immobile.

Biennio 2026-2027: riduzione graduale degli incentivi

Nel biennio successivo, la riduzione delle percentuali detraibili prosegue secondo una logica di progressiva uniformazione. Per le spese sostenute a fronte di lavori sull’abitazione principale, l’aliquota agevolata si riduce al 36%, mentre per le abitazioni non principali il beneficio fiscale si attesta al 30%.

Questa fase di transizione accompagna il contribuente verso un regime più contenuto, incentivando indirettamente la realizzazione anticipata degli interventi per non perdere le aliquote più favorevoli.

Dal 2028: uniformità al 30% per tutte le abitazioni

A partire dal 1° gennaio 2028, il bonus ristrutturazione entrerà in una fase di stabilità normativa (fatta salva l’eventualità di future revisioni legislative). La detrazione sarà fissata in modo uniforme al 30%, indipendentemente dalla tipologia dell’immobile e dalla sua destinazione d’uso.

Questo nuovo scenario rappresenta una semplificazione sotto il profilo fiscale, ma implica una sensibile riduzione dell’incentivo rispetto al passato, con effetti concreti sulla convenienza economica delle opere di rinnovamento edilizio.

Modifica ai limiti di spesa al bonus ristrutturazione: attenzione alle scadenze

Un ulteriore elemento di rilievo introdotto dalla Legge di Bilancio 2025 riguarda i tetti di spesa massima ammessi all’agevolazione. Fino alle spese sostenute entro il 31 dicembre 2027, il limite rimane fissato a 96.000 euro per singola unità immobiliare. Tale importo costituisce la base di calcolo per l’applicazione della percentuale di detrazione prevista nei vari anni.

Questo massimale ha finora permesso di beneficiare di un beneficio fiscale d’imposta consistente, soprattutto in caso di ristrutturazioni strutturali, adeguamenti antisismici o interventi di efficientamento energetico.

A partire dal 2028, tuttavia, il quadro cambia in modo sostanziale: il plafond di spese su cui applicare la percentuale di detrazione per ciascun immobile sarà ridotto della metà, fermandosi a 48.000 euro.

Tale cambiamento avrà un impatto importante, in particolare per chi prevede interventi di ampio respiro e con elevati costi di realizzazione.

Il requisito della residenza principale: chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

Un chiarimento rilevante è stato fornito dall’Agenzia delle Entrate con la Circolare n. 8 del 2025 sulle novità dei bonus edilizi. L’amministrazione fiscale ha precisato che il diritto all’aliquota del 50% a fronte delle spese sostenute per la ristrutturazione  può essere riconosciuto anche se l’immobile, all’avvio dei lavori, non risulta ancora adibito ad abitazione principale. L’importante è che lo diventi entro la conclusione dell’intervento.

Questa interpretazione consente di usufruire dell’incentivo più vantaggioso. Anche nei casi in cui il contribuente stia ristrutturando un immobile da destinare solo successivamente a propria residenza. L’orientamento adottato garantisce dunque una maggiore flessibilità nella pianificazione degli interventi edilizi e delle scelte abitative.

Anticipare i lavori per massimizzare il bonus ristrutturazione

Il nuovo assetto normativo sul bonus ristrutturazione evidenzia una strategia di progressiva riduzione della spesa pubblica per le agevolazioni fiscali legate all’edilizia. Pur mantenendo un sostegno – seppur ridimensionato – agli investimenti privati in ambito immobiliare.

Per chi intende effettuare lavori di ristrutturazione importanti, il triennio 2025-2027 rappresenta un’opportunità cruciale. In questi anni sarà ancora possibile accedere a percentuali più elevate di detrazione e a un tetto di spesa più ampio. Ritardare l’avvio dei lavori oltre questa finestra temporale potrebbe comportare una riduzione considerevole del vantaggio fiscale.

Anche in presenza di interventi meno urgenti, potrebbe risultare economicamente vantaggioso anticipare la ristrutturazione per sfruttare le condizioni più favorevoli prima dell’entrata in vigore del regime definitivo del 2028.

Riassumendo

  • Dal 2025 le aliquote del bonus ristrutturazione calano progressivamente fino al 2028.
  • Il 50% resta solo per l’abitazione principale, poi scende al 36%.
  • Le seconde case beneficiano del 36% nel 2025 e del 30% dal 2026.
  • Dal 2028 aliquota unica al 30%, senza distinzioni tra abitazioni.
  • Il tetto massimo detraibile passa da 96.000 a 48.000 euro nel 2028.
  • L’immobile può diventare prima casa anche dopo l’inizio dei lavori per ottenere il 50%.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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