Ben 8 tipi di pensione 2025 per chi ha 20 anni di contributi, la guida

Nel sistema per chi ha 20 anni di contributi ci sono ben 8 tipi di pensione 2025, ecco tutte le variabili e tutte le combinazioni ammesse.
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2 settimane fa
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Pensioni 2025: ecco chi va in pensione l’anno prossimo senza alcun dubbio 
Foto © Investireoggi

Anche se la pensione di vecchiaia è una misura unica e universale, poiché può essere considerata il pilastro del sistema previdenziale, presenta diverse variabili. Infatti, esistono diverse combinazioni che consentono a chi ha almeno 20 anni di contributi di andare in pensione. E se alla pensione di vecchiaia aggiungiamo la pensione anticipata contributiva, queste combinazioni e variabili aumentano ancora di più. Esistono quindi diverse condizioni e combinazioni che consentono di andare in pensione con 20 anni di versamenti. Ci sono ben otto tipi di pensione nel 2025 per chi ha 20 anni di contributi.

E adesso li vedremo tutti.

Ben 8 tipi di pensione 2025 per chi ha 20 anni di contributi: la guida

Partiamo dalla pensione di vecchiaia, che, in linea di massima, è la misura che prevede l’età pensionabile vigente come quella utile ad uscire dal mondo del lavoro. Di conseguenza, anche nel 2025 si potrà andare in pensione con questa misura raggiungendo la giusta età con l’aggiunta dei soliti 20 anni di contributi minimi.

Al riguardo, però, c’è da dire che ci sono delle soluzioni alternative per andare in pensione con una stessa misura. Soluzioni che, come spesso accade, partono da età anticipate rispetto a quella ordinaria. Tante le variabili che consentono a molti contribuenti di poter anticipare l’età di uscita anche rispetto a quella età pensionabile di cui sempre si parla, che è pari a 67 anni.

C’è chi potrà anticipare l’uscita rispetto ai 67 anni. Ma c’è anche chi potrà anticipare l’uscita rispetto ai 64 anni, che invece è l’età pensionabile della pensione anticipata contributiva, l’altra misura che si centra con 20 anni di contributi.

Pensione di vecchiaia: sono 4 le età da centrare, diverse in base ad alcuni fattori prestabiliti

Partiamo dalla versione originaria della pensione di vecchiaia, che si completa con 67 anni di età e 20 anni di contributi versati. La pensione di vecchiaia, infatti, è quella che dal 2019, dopo l’ultimo scatto per l’aspettativa di vita, è rimasta praticamente inalterata come requisiti fino ad oggi e lo sarà anche nel 2025 e nel 2026.

Per andare in pensione con questa misura, a prescindere dal lavoro svolto o dal fatto che il richiedente sia un uomo o una donna, servono 67 anni di età e 20 anni di contributi versati. In questo caso, la contribuzione utile è quella a qualsiasi titolo versata.

Nel 2025, però, con la pensione di vecchiaia ordinaria, le lavoratrici che hanno avuto dei figli e che hanno il primo accredito contributivo successivo al 31 dicembre 1995 potrebbero beneficiare di agevolazioni. Tuttavia, attualmente non esistono disposizioni normative che prevedono uno sconto di quattro mesi per ogni figlio sulla pensione di vecchiaia ordinaria. Tale agevolazione era stata proposta in alcune riforme pensionistiche, ma al momento non è stata introdotta.

Pertanto, le lavoratrici possono accedere alla pensione di vecchiaia con 67 anni di età e 20 anni di contributi. Senza sconti legati al numero di figli.

Le pensioni anticipate contributive: ecco come

Per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1995 e non ha contributi in data precedente (i cosiddetti contributivi puri), è possibile accedere alla pensione anticipata contributiva con 64 anni di età e 20 anni di contributi versati. Tuttavia, è necessario che l’importo della pensione sia almeno pari a 2,8 volte l’assegno sociale. Questa misura non fa distinzione tra uomini e donne.

Non ci sono attualmente agevolazioni per le lavoratrici madri in termini di riduzione dell’età pensionabile nella pensione anticipata contributiva. Le lavoratrici possono accedere a questa misura alle stesse condizioni degli uomini.

Requisiti economici per la pensione anticipata contributiva 2025

Per le pensioni anticipate contributive vige la regola dell’importo minimo della prestazione, che non può essere inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale. Questo requisito vale per tutti, sia uomini che donne. Non esistono riduzioni di questo moltiplicatore in base al numero di figli avuti.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

1 Comment

  1. Contributivi puri vanno in pensione con 20 anni di contributi se la pensione è 3 volte l’assegno sociale. Conta il numero di figli eccome. Perché date notizie sbagliate?

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