Balzo del debito pubblico in aprile, il Tesoro corre a mettersi al riparo

Il debito pubblico nel mese di aprile balza di oltre 30 miliardi e segna un ennesimo record storico. Il Tesoro si mette al riparo dai rischi.
1 mese fa
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Debito pubblico in aprile a +30 miliardi di euro
Debito pubblico in aprile a +30 miliardi di euro © Licenza Creative Commons

Ennesimo record storico per il debito pubblico nel mese di aprile, salito a 3.063,453 miliardi di euro. Rispetto a marzo, un balzo di 30 miliardi. Nel dettaglio, il Tesoro ha dovuto fronteggiare un fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche per 21,3 miliardi, risultato superiore ai 17,16 miliardi dello stesso mese dell’anno passato. Per il resto, 7,2 miliardi sono state le maggiori disponibilità liquide e 1,5 miliardi l’effetto complessivo tra scarti di emissione, rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e variazioni del cambio.

BTp giù tra investitori stranieri e famiglie

Se il debito pubblico in aprile è salito, a marzo (ultimo mese a cui fanno riferimento i dati) si è registrato un calo delle detenzioni di titoli di stato tra gli investitori stranieri (-4,4 miliardi) e le famiglie residenti (-800 milioni).

E questo è inconsueto negli ultimi anni, avendo questi due gruppi di creditori fatto incetta di BTp di mese in mese. Marzo è stato il mese del “sell-off” dei bond europei dopo l’annuncio del riarmo in deficit da parte sia dell’Unione Europea che della Germania.

E probabile che i titoli del debito pubblico in mano ai due gruppi sia tornato a salire dal mese di aprile. I dazi annunciati dall’amministrazione Trump hanno portato a un aumento degli acquisti di bond europei, i cui rendimenti e spread rispetto ai Bund sono diminuiti. In effetti, il decennale italiano è passato da un massimo di quasi 130 punti toccati nelle settimane del caos dazi ai 95 punti medi delle ultime sedute. E a maggio si è tenuto con successo il collocamento del BTp Italia 2032 per 8,8 miliardi, di cui 6,53 miliardi sono stati gli ordini retail.

Scorte in forte crescita

Torniamo al debito pubblico di aprile: c’è stato un aumento delle scorte, che rispetto alla fine del 2024 risultano a circa +32 miliardi. Su base annua, invece, segnano +37,3 miliardi. Cosa significa? Il Tesoro sta emettendo più titoli di stato di quanto ne abbia bisogno, al fine di raccogliere sufficiente liquidità per mettersi al sicuro rispetto ad eventuali rischi che dovessero presentarsi sul mercato. Resta il fatto che, al netto di tali scorte, il debito è salito di quasi 115 miliardi in un anno, al ritmo mensile medio di 9,56 miliardi. Un importo ancora elevatissimo.

Probabile che con il dato di aprile il debito pubblico abbia toccato il picco per quest’anno. Poiché i rendimenti sono diminuiti e lo spread ridotto, il Tesoro avrebbe minori esigenze nei prossimi mesi ad emettere BTp in misura superiore al fabbisogno finanziario. Le emissioni nette nei primi 5 mesi dell’anno ammontavano già a 73 miliardi, grosso modo l’equivalente del deficit stimato dallo stesso governo per l’anno in corso. Ciò implica che, includendo le emissioni a breve termine, da giugno in avanti il Tesoro dovrebbe limitarsi a raccogliere sul mercato capitali in linea con le scadenze.

Debito pubblico in aprile al picco?

Seguendo questo ragionamento, rispetto ai livelli di debito pubblico raggiunti ad aprile dovremmo registrare per fine anno una discesa nell’ordine dei 20 miliardi. Chiaramente, questa previsione presuppone che non ci siano imprevisti sul fronte delle entrate fiscali e/o della spesa pubblica. Tra pochi giorni in Olanda si terrà un importante vertice NATO, al quale parteciperà anche l’Italia in qualità di stato membro e che ci dirà qualcosa di più circa il possibile impatto immediato dell’aumento della spesa militare sui conti dello stato.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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