Controllare i contributi: i buoni motivi per farlo prima che sia troppo tardi

Controllare i contributi è il primo passo per costruire una pensione stabile e proteggere il proprio futuro finanziario.
1 mese fa
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Foto © Investireoggi

In un contesto lavorativo sempre più dinamico e frammentato, caratterizzato da frequenti cambi di contratto e discontinuità occupazionale, il monitoraggio costante della propria posizione previdenziale rappresenta una scelta cruciale per costruire una pensione adeguata. Spesso percepita come un’attività secondaria, l’abitudine di controllare i contributi versati all’INPS è invece una delle azioni più lungimiranti che un lavoratore possa intraprendere per garantirsi una vecchiaia serena.

L’importanza della consapevolezza contributiva

Ogni posizione previdenziale è il risultato di una somma di versamenti, carriere, periodi di lavoro e contribuzioni che si accumulano nel tempo. Tuttavia, non sempre questo processo avviene senza intoppi. Errori di trascrizione, omissioni nei versamenti, passaggi da un ente previdenziale all’altro o incongruenze nei dati comunicati dai datori di lavoro possono compromettere la correttezza dell’estratto conto contributivo.

Da verificare anche la corretta attribuzione, ad esempio, degli anni riferiti all’eventuale riscatto della laurea.

È proprio qui che emerge l’importanza di controllare i contributi. Una verifica periodica dei dati presenti nell’estratto conto consente di identificare eventuali anomalie prima che diventino ostacoli nella fase di liquidazione della pensione. Inoltre, conoscere con precisione l’entità dei propri contributi permette di effettuare simulazioni più accurate sull’importo dell’assegno pensionistico e, se necessario, adottare per tempo strategie correttive.

Controllare i contributi: errori correggibili e margini di manovra

Chi non ha mai dedicato attenzione alla propria situazione previdenziale non deve tuttavia disperare. Anche in presenza di errori, omissioni o calcoli errati, è possibile intervenire per correggere la propria posizione. L’INPS consente, infatti, di inoltrare richieste di variazione dell’estratto conto, supportate dalla documentazione che dimostra l’effettivo svolgimento di attività lavorative non registrate oppure registrate in modo non conforme.

In alcuni casi, si può anche ricalcolare l’importo dell’assegno pensionistico per includere redditi o contributi integrativi non considerati inizialmente. Si tratta di un’opportunità preziosa soprattutto per coloro che hanno avuto una carriera discontinua o non lineare, e che vogliono valorizzare al massimo ogni fase della propria esperienza lavorativa.

La previdenza complementare: una leva da non sottovalutare

Il controllo attivo dei contributi non si limita alla previdenza obbligatoria. Una corretta pianificazione pensionistica comprende anche la gestione della previdenza complementare, ovvero i fondi pensione e le forme integrative.

In questo ambito, l’attenzione al dettaglio si rivela altrettanto strategica: è possibile, ad esempio, decidere di aumentare la quota di stipendio destinata alla previdenza integrativa, in funzione delle esigenze future e della situazione economica attuale.

Anche qui, intervenire tempestivamente significa avere maggiori possibilità di migliorare la propria rendita futura. Un incremento anche modesto ma costante nel tempo può avere un impatto significativo sull’importo del secondo pilastro pensionistico, offrendo maggiore flessibilità finanziaria una volta raggiunta l’età pensionabile.

Controllare i contributi? Una buona abitudine da acquisire

Controllare i contributi dovrebbe diventare una prassi da ripetere con cadenza regolare, soprattutto per coloro che cambiano spesso impiego, lavorano in settori atipici o con contratti a termine.

Ogni passaggio da un datore di lavoro all’altro comporta un trasferimento di informazioni che, se non gestito correttamente, può generare lacune o errori nella posizione previdenziale.

L’accesso ai dati contributivi è oggi facilitato dalla digitalizzazione. Attraverso il portale INPS, è possibile consultare il proprio estratto conto contributivo in qualsiasi momento, senza recarsi fisicamente presso gli uffici. Un vantaggio importante che consente ai lavoratori di tenere sotto controllo l’andamento della propria posizione e agire tempestivamente in caso di necessità. C’è possibilità anche di rivolgersi al patronato.

Riassumendo

  • Monitorare i contributi INPS previene errori e garantisce una pensione più sicura.
  • È possibile correggere omissioni o anomalie nella posizione contributiva con prove documentali.
  • La previdenza integrativa può essere ottimizzata aumentando i versamenti in modo strategico.
  • Verificare i contributi regolarmente riduce il rischio di sorprese alla pensione.
  • Una gestione previdenziale consapevole migliora la qualità della vita futura.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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