Martedì 27 maggio il Tesoro terrà un’asta con la quale emetterà tre BTp, di cui due indicizzati all’inflazione europea. L’altro bond è il BTp short term e farà la parte del leone con 2,75 sui 4,75 miliardi di euro a cui punterà la raccolta. I rimanenti 2 miliardi saranno equamente suddivisi tra i primi due. Trattasi del BTp€i 15 maggio 2036 con cedola reale 1,80% (ISIN: IT0005588881) e il BTp€i 15 settembre 2032 con cedola reale 1,25% (ISIN: IT0005138828). All’asta supplementare di mercoledì 28 il Tesoro offrirà fino a 150 milioni per ciascuna delle due tranche. Per tutti la data di regolamento è fissata per il 29 maggio.
BTp€i 2036
Iniziamo con il primo dei due BTp indicizzati in asta.
Il BTp€i 2036 quotava ieri sotto la pari a 98,65 centesimi. Il suo rendimento reale, vale a dire al netto dell’inflazione, si attestava all’1,94%. Esso si confrontava con il 3,65% offerto dal bond del Tesoro con cedola fissa e simile scadenza. La differenza dell’1,70% segnala il tasso medio annuo dell’inflazione stimato per l’Eurozona. Esso fa riferimento all’indice HICP dell’Eurostat.
Nello specifico, il BTp€i 2036 fu emesso il 15 novembre 2023 e il valore dell’indice a quella data era di 123,84667. Al 29 maggio prossimo, quando si dovrà regolare l’operazione, il coefficiente di rivalutazione sarà di 1,02832. Significa che il capitale nominale andrà moltiplicato per il 2,832% per ottenere il capitale rivalutato. La rivalutazione, tuttavia, sarà accreditata solamente alla scadenza. E questo significa anche che l’investitore dovrà sborsare il 2,832% in più del prezzo di aggiudicazione in asta.
BTp€i 2032
Veniamo al secondo dei BTp indicizzati in asta.
E’ il BTp€i 2032 con quotazione sostanzialmente alla pari e rendimento reale all’1,25%. Il bond del Tesoro con cedola fissa e simile durata offriva ieri il 3,20%. In questo caso, la differenza risulta dell’1,95%. Come spiegato sopra, si tratta dell’inflazione media annua attesa per l’Eurozona da qui alla scadenza del bond, cioè per i prossimi 7 anni abbondanti.
Il BTp€i 2032 venne emesso il 15 settembre 2015, data alla quale l’indice HICP dell’Eurostat assumeva il valore di 100,30185. Al 29 maggio prossimo il coefficiente di rivalutazione sarà di 1,26971. Dunque, oltre al prezzo di aggiudicazione l’investitore dovrà pagare il 26,971%. Fate attenzione a questo dato per evitare sgradite sorprese in fase di investimento.
Asta BTp indicizzati segnale rassicurante?
Dai due BTp indicizzati in asta possiamo dedurre quanto segue: le aspettative d’inflazione per l’Eurozona restano inferiori al target del 2% fissato dalla Banca Centrale Europea. Ma l’aspetto più interessante riguarda il fatto che l’inflazione scontata dal BTp€i 2036 sia inferiore a quella insita nei prezzi del BTp€i 2032. Significa che il mercato si attenderebbe un’inflazione calante con il passare degli anni. Questo aspetto è importante, particolarmente in questa fase. Tra dazi e riarmo europeo il mercato obbligazionario teme che l’inflazione nel medio-lungo periodo risalga drasticamente. Ma lo stesso non invia segnali in tal senso, per cui i rendimenti dei bond ultra-lunghi risulterebbero elevati e destinati probabilmente ad arretrare con il trascorrere dei mesi.