Assegno unico con reddito di cittadinanza, accredito automatico: cosa rischia chi fa domanda

Per i nuclei familiari percettori di Reddito di cittadinanza, l’Inps corrisponde l’assegno d’ufficio e non è necessario presentare alcuna domanda.
3 anni fa
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reddito di cittadinanza
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L’INPS, con un comunicato stampa del 15 marzo 2022, ha reso noto che ha iniziato ad accreditare le somme relative all’assegno unico per figli a carico a tutti gli aventi diritto.
Il beneficio spetta anche ai percettori di reddito di cittadinanza, ma, spiega l’istituto, essi riceveranno gli importi di marzo soltanto a partire da aprile, insieme alla relativa mensilità del sussidio.
Ricordiamo che per i nuclei familiari percettori di Reddito di cittadinanza, l’Inps corrisponde l’assegno d’ufficio, ma cosa succede se gli stessi presentano anche la relativa domanda?

Assegno unico, cos’è e a chi spetta

L’Assegno unico universale consiste in un contributo a favore delle famiglie con figli a carico.


Con l’introduzione dell’Assegno, il Governo ha sostanzialmente riorganizzato il sistema di contributi economici statali offerti alle famiglie con figli.
L’importo del sussidio è parametrato in base a diversi fattori: Isee familiare, figli con disabilità, madri di età inferiore ai 21 anni ecc. Ad ogni modo, L’INPS ha messo a disposizione sul proprio sito un simulatore gratuito che permetterà agli interessati di conoscere l’esatto importo spettante.
È possibile fare richiesta per l’assegno unico familiare, a partire dal 1° gennaio 2022, direttamente all’Inps o agli istituti di patronato.
Attenzione, per i nuclei familiari percettori di Reddito di cittadinanza, come già detto in apertura, l’Inps corrisponde l’assegno d’ufficio e non è necessario presentare alcuna domanda.

Reddito di cittadinanza, cosa rischia chi fa la domanda?

Ai percettori di reddito cittadinanza sarà corrisposto l’Assegno unico d’ufficio. A partire da aprile, dunque, sarà corrisposto il doppio importo, direttamente sulla carta del reddito di cittadinanza.
Nulla da segnalare relativamente ai rischi che corre chi ha già presentato la domanda. L’eventuale istanza, trasmessa per errore dal componente di un nucleo familiare percettore di reddito di cittadinanza, molto semplicemente, non verrà presa in carico.

 

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