Addio al RdC: la pensione di cittadinanza fa la stessa fine?

Famiglie con soggetti fragili: la cancellazione del reddito di cittadinanza si trascinerà dietro anche la pensione?
2 anni fa
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pensione cittadinanza
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Molti percettori attuali del sussidio perderanno il RdC nei prossimi mesi. La decisione del governo Meloni ha suscitato applausi e polemiche. C’è ancora chi spera in un ripensamento del Governo o in una bocciatura da parte dell’Europa. Ma c’è un aspetto di cui si parla poco: la cancellazione del reddito di cittadinanza si trascinerà dietro anche la pensione? Ce lo ha chiesto una nostra lettrice che, dal 2021, percepisce la pensione di cittadinanza, “sorella” del più famoso sussidio. Eppure non è una questione marginale se pensiamo che lo scorso anno 157 mila famiglie hanno beneficiato di questo incremento al reddito familiare.

Cosa ne sarà di loro quest’anno, potranno ancora contare su tale forma di aiuto?

Chi ha diritto alla pensione di cittadinanza

Piccola parentesi sui requisiti per la PdC.

In primis quello economico: la pensione di cittadinanza è pensata per chi prende una pensione molto bassa, che non arriverebbe a coprire le spese mensili. Oppure per coloro che non sono riusciti a maturare la pensione.

Tale forma di sostegno al reddito spetta alle famiglie che nel nucleo familiare contano un soggetto disabile o un anziano over 67 anni. L’importo massimo è di 7.560 euro l’anno (quota aumentata per le famiglie numerose), ossia 630 euro al mese.

Cosa succederà alla pensione di cittadinanza nel 2023

Molti si sono probabilmente cullati sul fatto che il reddito di cittadinanza sarà tagliato solo agli occupabili. A logica quindi la pensione di cittadinanza sarebbe sempre salva. Le cose non stanno propriamente così. O meglio c’è questa tutela solo per i prossimi dieci mesi. A dicembre 2023 la misura sarà cancellata, seguendo le sorti del RdC.

Ciò non significa che i beneficiari resteranno senza aiuti perché ci sono forme di sostegno alternative che resteranno in essere, prime tra tutte l’integrazione al minimo. Quest’ultimo, però, ricordiamo, ha un paletto importante: bisogna aver versato i contributi prima del primo gennaio 1996.

E per la pensione minima è stata anticipata una rivalutazione straordinaria per il 2024 del 2,7%, a fronte dell’1,5% di quest’anno.

Il Governo Meloni ha fatto inoltre sapere che, con i soldi risparmiati dalla cancellazione del reddito e della pensione di cittadinanza, sarà istituito un “Fondo per il sostegno alla povertà e per l’inclusione attiva”. Resta indubbio che sapere di restare senza questa scialuppa di salvataggio oggi spaventi famiglie di pensionati e con disabili. E quando si critica tout court il reddito di cittadinanza, spesso ci si dimentica di quest’altro lato della medaglia.