Con l’avvicinarsi del mese di giugno, torna d’attualità una questione fiscale che coinvolge milioni di famiglie italiane: l’esonero canone RAI per l’anno 2025.
Non si tratta di una semplice agevolazione, ma di un meccanismo previsto per evitare il pagamento di un’imposta obbligatoria da parte di chi non detiene un televisore. Per comprendere meglio come funziona, è necessario partire dalle basi e analizzare le scadenze, le modalità di richiesta e i requisiti per ottenere l’esenzione.
Canone RAI, perché si paga
Il canone RAI rappresenta un tributo annuale che i cittadini italiani sono tenuti a versare in quanto finanziamento alla principale emittente pubblica nazionale, la Radiotelevisione Italiana.
Nato nel 1938, questo contributo economico è finalizzato a sostenere un servizio radiotelevisivo teoricamente imparziale, indipendente da interessi politici e logiche commerciali.
Sebbene l’equità del tributo sia spesso messa in discussione, soprattutto alla luce della qualità e varietà dei contenuti proposti dalla RAI, esso continua a rappresentare una risorsa centrale per la produzione di programmi informativi, culturali ed educativi.
Il canone è dovuto da tutti i nuclei familiari che possiedono almeno un apparecchio televisivo. L’importo annuale standard è di 90 euro, ma per l’anno 2024 è stato temporaneamente ridotto a 70 euro. Il pagamento è previsto una sola volta per famiglia, indipendentemente dal numero di TV possedute.
Pagamento tramite bolletta elettrica
Dal 2016, il pagamento del canone è stato incluso nella fattura dell’energia elettrica, semplificando la riscossione da parte dello Stato. La normativa presume infatti che ogni intestatario di una fornitura elettrica residenziale sia anche in possesso di un televisore. Da questa presunzione scaturisce l’addebito automatico, a meno che l’interessato non dichiari formalmente il contrario.
Chi non possiede un apparecchio televisivo ha la possibilità di comunicarlo all’Agenzia delle Entrate, evitando così l’addebito in bolletta. La comunicazione deve avvenire tramite una dichiarazione sostitutiva di non detenzione, un’autocertificazione che deve essere inviata secondo precise modalità e scadenze.
Quando e come richiedere l’esonero canone RAI 2025
Per beneficiare dell’esonero canone RAI nel 2025, i contribuenti che non hanno TV devono rispettare due finestre temporali distinte.
- Prima scadenza: chi desiderava ottenere l’esenzione per l’intero anno 2025 avrebbe dovuto trasmettere la dichiarazione sostitutiva entro il 31 gennaio 2025.
- Seconda scadenza: chi non ha rispettato il primo termine ha una seconda possibilità. La dichiarazione potrà essere inviata entro il 30 giugno 2025, ma l’esenzione avrà effetto solo per il secondo semestre dell’anno, ovvero da luglio a dicembre.
È fondamentale prestare attenzione a questi termini, poiché il mancato rispetto comporta l’addebito automatico del canone per il periodo non coperto da esenzione.
Modalità di invio della dichiarazione
La dichiarazione sostitutiva può essere trasmessa all’Agenzia delle Entrate scegliendo tra diverse modalità:
- Online: attraverso l’apposito servizio web disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate. È possibile accedere in autonomia oppure avvalersi dell’assistenza di un intermediario abilitato.
- PEC: inviando una posta elettronica certificata all’indirizzo [email protected], allegando il modulo firmato digitalmente.
- Servizio postale: spedendo la documentazione tramite raccomandata semplice (senza busta) all’indirizzo: Ufficio Canone TV – c.p.22 Torino. Alla dichiarazione deve essere allegata una copia di un documento di identità in corso di validità.
Ogni dichiarazione ha validità limitata all’anno solare in cui viene presentata. Questo significa che anche chi ha ottenuto l’esonero l’anno precedente è tenuto a ripresentare la documentazione, se intende mantenere l’agevolazione per l’anno successivo e continua a non detenere un televisore.
Cosa succede se non si presenta la dichiarazione
Chi non invia la dichiarazione nei tempi previsti non potrà accedere all’esonero canone RAI per il 2025, a meno che non rientri in altre categorie di esenti previste dalla normativa (ad esempio, l’esonero canone RAI anziani over75).
In assenza di esonero, il canone continuerà ad essere addebitato automaticamente nelle bollette dell’elettricità. Il pagamento, pertanto, sarà obbligatorio e non sarà possibile ottenere rimborsi retroattivi per periodi in cui non si è fruito correttamente della procedura di esenzione.
Canone RAI: un’imposta discussa, ma ancora fondamentale
Nonostante le polemiche che ciclicamente si sollevano sul canone RAI – legate alla sua presunta ingiustizia o alla qualità discutibile dei contenuti proposti dall’emittente – il tributo rimane uno degli strumenti principali per sostenere il servizio pubblico radiotelevisivo in Italia. Le proposte di abolizione o riforma continuano ad animare il dibattito politico e mediatico, ma ad oggi non si registrano cambiamenti strutturali.
Nel frattempo, chi non fa uso del televisore ha la possibilità di usufruire dell’esonero canone RAI, a condizione di rispettare le procedure e le tempistiche previste dalla legge.
Riassumendo
- Il canone RAI è un’imposta annuale obbligatoria per chi possiede un televisore.
- L’esonero è possibile se non si detiene alcun apparecchio televisivo.
- La richiesta va inviata all’Agenzia delle Entrate con modalità specifiche.
- Scadenze: 31 gennaio per l’anno intero, 30 giugno per il secondo semestre.
- La dichiarazione ha validità annuale e va ripresentata ogni anno.
- Senza invio entro i termini, il canone sarà addebitato in bolletta.