Le tecnologie dedicate al sostegno dell’udito stanno evolvendo rapidamente e, accanto agli apparecchi tradizionali, oggi esistono strumenti innovativi che assumono l’aspetto di normali occhiali ma integrano sistemi che migliorano la percezione dei suoni. Questi dispositivi rappresentano una soluzione preziosa per chi convive con una limitazione uditiva permanente e, allo stesso tempo, sollevano interrogativi sulle agevolazioni fiscali applicabili.
In particolare, è utile chiarire quale aliquota Iva sia prevista per queste forniture, se rientrino tra gli ausili riconosciuti dalla normativa e se diano diritto ai benefici Irpef.
Quando si parla di occhiali per persone con deficit acustico, l’attenzione non riguarda solo la loro funzione tecnologica, ma anche la possibilità di considerarli alla stregua di strumenti sanitari a tutti gli effetti.
La legge italiana, infatti, prevede un sistema di agevolazioni fiscali piuttosto articolato per dispositivi destinati a compensare menomazioni permanenti, e il loro corretto inquadramento determina l’aliquota da applicare e il diritto a eventuali detrazioni.
Occhiali per persone con deficit acustico: l’aliquota Iva prevista dalla normativa
Il punto centrale è rappresentato dal trattamento Iva. La disciplina di riferimento è contenuta nel Dpr n. 633 del 1972 (Decreto IVA), che all’interno della Tabella A individua una serie di beni e dispositivi ai quali può essere attribuita l’aliquota agevolata al 4%, invece dell’imposta ordinaria del 22%. Si tratta dell’aliquota IVA ridotta che può essere applicata per l’acquisto di ausili tecnici per coloro che hanno una disabilità riconosciuta (come può essere una persona affetta da sordità).
Due passaggi della Tabella assumono particolare rilevanza:
- il n. 30 della Parte II, che cita gli “apparecchi per facilitare l’audizione”.
- il n. 41-quater della stessa Parte II, che include in maniera più ampia “protesi e ausili relativi a menomazioni di tipo funzionale permanenti”.
Le apparecchiature tecnologiche integrate negli occhiali per persone con deficit acustico rientrano quindi tra gli strumenti pensati per migliorare l’udito, e di conseguenza la vendita di tali dispositivi beneficia dell’Iva ridotta al 4%. La presenza della menomazione uditiva e la finalità sanitaria dello strumento sono sufficienti a ricondurre il bene nelle categorie ammesse.
È importante evidenziare che la riduzione riguarda solo l’acquisto del dispositivo. Per la normativa vigente, infatti, le attività di riparazione collegate a questi strumenti non godono dello stesso trattamento agevolato. Per gli interventi di manutenzione viene applicata l’aliquota ordinaria del 22%, come chiarito anche dall’Amministrazione finanziaria attraverso successivi documenti interpretativi. Ne deriva quindi una distinzione netta: l’acquisto beneficia dell’imposta ridotta, mentre la riparazione no.
La detrazione Irpef del 19%
Oltre all’Iva, un altro tema rilevante riguarda le agevolazioni Irpef. Gli strumenti che favoriscono l’autonomia e compensano limitazioni permanenti possono essere inclusi tra le spese sanitarie detraibili nella misura del 19%. Tale possibilità è riconosciuta anche agli ausili destinati a migliorare la capacità uditiva.
La detrazione del 19% si applica al costo sostenuto per il dispositivo, a condizione che il bene sia direttamente collegato alla menomazione della persona che lo utilizza.
L’acquisto degli occhiali con funzione uditiva rientra in questa categoria, poiché il dispositivo opera come supporto tecnico finalizzato a compensare un deficit permanente. Per usufruire della detrazione, è necessario conservare la documentazione che attesti la spesa e che dimostri l’utilizzo dell’ausilio per la condizione certificata.
Occhiali per persone con deficit acustico: occasione di sostegno per chi affronta una perdita uditiva
L’evoluzione degli occhiali per persone con deficit acustico rappresenta un passo avanti importante nel campo degli ausili per la comunicazione. Questi strumenti consentono di integrare l’aspetto visivo e quello uditivo in un unico dispositivo, migliorando la qualità della vita di chi convive con una perdita uditiva rilevante. Allo stesso tempo, il sistema fiscale riconosce la loro funzione sanitaria attraverso un trattamento agevolato che riduce il costo finale a carico dell’acquirente.
La combinazione tra Iva al 4% e detrazione Irpef del 19% consente di rendere più accessibili questi supporti avanzati, offrendo una risposta concreta alle necessità delle persone con difficoltà uditive permanenti. Rimane invece escluso qualsiasi beneficio fiscale sugli interventi di riparazione, che continuano a essere assoggettati all’imposta ordinaria.
In questo quadro, il corretto inquadramento del dispositivo permette di usufruire delle misure previste dalla legge, valorizzando l’importanza degli ausili tecnologici che migliorano l’autonomia e favoriscono una migliore integrazione nella vita quotidiana.
Riassumendo
- Gli occhiali per persone con deficit acustico sono riconosciuti come ausili sanitari.
- La vendita beneficia dell’Iva agevolata al 4% prevista dal Dpr 633/1972.
- Le riparazioni degli ausili uditivi restano soggette all’aliquota Iva ordinaria del 22%.
- L’acquisto rientra tra le spese detraibili al 19% come supporto per menomazioni permanenti.
- La detrazione richiede documentazione che colleghi il dispositivo alla condizione uditiva certificata.
- Le agevolazioni rendono più accessibili i dispositivi avanzati per migliorare l’udito.