Ogni compagine politica ha i suoi cavalli di battaglia. Ed è su questi argomenti che si gioca quella che a tutti gli effetti è una battaglia politica sempre in atto sia durante le campagne elettorali che durante i periodi di non elezioni. Le pensioni a 1.000 euro, oppure il superamento della legge Fornero, il Reddito di Cittadinanza piuttosto che il salario minimo e così via dicendo. Se è vero che i cavalli di battaglia si presentano dai palchi durante le campagne elettorali, non c’è momento migliore per rinverdire queste idee se non quello degli emendamenti alla legge di Bilancio. Oggi per esempio parliamo di un cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle.
E non è il Reddito di Cittadinanza. Anche perché l’attuale governo ha dimostrato tutta la sua contrarietà a questo sussidio, nel momento che uno dei suoi primi provvedimenti è stato quello di cancellarlo e di sostituirlo con l’Assegno di Inclusione. Parliamo invece di una proposta che è contenuta in un emendamento del Movimento 5 Stelle all’attuale manovra finanziaria. Un emendamento che parla del Reddito di Cura.
Dal Reddito di Cittadinanza al Reddito di Cura, ecco da 400 a 600 euro al mese e per chi sarebbero
Il Reddito di Cittadinanza come misura di contrasto alla povertà oggi non esiste più. Con l’Assegno di Inclusione si è deciso di passare ad una misura destinata solo a soggetti fragili come età (over 60 o minorenni), come salute (invalidi) o con altre problematiche che li portano ad essere in carico a servizi sociali o sanitari, o con carichi di cura per familiari molto piccolo o invalidi.
Proprio sulle fragilità si incastona adesso una nuova idea del Movimento 5 Stelle.
Una nuova proposta contenuta in un emendamento al vaglio del governo. Per un potenziale inserimento di questa novità nella legge di Bilancio.
Parliamo del Reddito di Cura, che per fragilità guarda ai caregivers, ovvero a chi dedica il suo tempo alla cura di un familiare disabile grave. Da tempo è attivo il fondo per le disabilità dove vengono destinate risorse per questioni inerenti ai portatori di handicap e alle loro famiglie.
Poi naturalmente c’è la legge 104. E ci sono i permessi mensili retribuiti al 100% per i lavoratori. O ancora, c’è il congedo straordinario che permette 2 anni di stop al lavoro, sempre con retribuzione piena, per alcuni caregivers. Adesso però il Movimento 5 Stelle, molto critico sulle dotazioni che vengono destinate al fondo e molto critico sull’operato del governo in materia disabilità e caregivers, propone il Reddito di Cura.
Ecco la nuova misura pensata per i caregivers familiari
Il Reddito di Cura secondo il Movimento 5 Stelle sarebbe una misura che riuscirebbe a dare sostegno a famiglie con problematiche relative alle disabilità. Dando pieno riconoscimento al ruolo del cosiddetto caregiver familiare. Come si legge in una nota del Movimento 5 Stelle e del suo Ufficio Stampa in Parlamento, la misura si prefigge di concedere ai caregiver familiari una cifra al mese compresa tra i 400 ed i 600 euro.
Un autentico riconoscimento economico per chi per anni svolge un ruolo nascosto ma importante e complicato allo stesso tempo. E senza tutela alcuna.
Con il nuovo Reddito di Cura, in base alle regole solite di questo particolare perimetro, verrebbero tutelati sicuramente i soggetti che vivono con la persona assistita in maniera continuativa e magari già da diverso tempo. Il tutto per fugare sul nascere qualsiasi pensiero a pratiche da furbetti. Oppure a pratiche poco ortodosse usate solo per recuperare il sussidio. Inoltre come sempre, ci sarebbe uno stretto collegamento al reddito di quel determinato nucleo familiare.
Affinché le risorse vadano a finire a chi ne ha bisogno e non a chi economicamente sta già bene. Presumibilmente si adotterà la soluzione di un tetto massimo di ISEE, che sia di 25.000 o 30.000 euro solo se la proposta verrà inserita nella manovra, si capiranno i reali dettagli.