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Oggi: 12 Dic, 2025

Esonero contributi 2026: lo sgravio in manovra che premia chi assume a tempo indeterminato

La manovra 2026 introduce un nuovo esonero contributi che punta a ridurre i costi del lavoro e favorire assunzioni stabili
3 settimane fa
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esonero contributi
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Nel disegno della manovra 2026, attualmente al centro del confronto parlamentare, trova spazio una misura mirata a favorire l’occupazione stabile. Un esonero contributi parziale destinato ai datori di lavoro che, nel corso del 2026, decidono di ampliare l’organico con contratti a tempo indeterminato. L’agevolazione riguarda esclusivamente il versamento di una parte dei contributi previdenziali normalmente dovuti e può essere applicata per un massimo di due anni.

Si tratta di una misura che punta a sostenere la crescita del lavoro stabile, alleggerendo i costi delle imprese in una fase economica che richiede interventi mirati e sostenibili. La norma, però, è ancora in fase di valutazione e diventerà effettiva solo se verrà confermata nel testo definitivo della legge, una volta concluso l’iter di approvazione tra Camera e Senato e dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

A chi si rivolge l’esonero contributi e per quanto tempo può essere utilizzato

Il beneficio dell’esonero contributi riguarda le nuove assunzioni a tempo indeterminato effettuate nel 2026, purché riferite a profili non dirigenziali. Oltre ai nuovi ingressi, rientrano anche le trasformazioni, sempre nel corso del 2026, di contratti a termine in contratti stabili. Non si tratta certamente del primo bonus assunzioni messo in campo negli anni.

L’agevolazione è temporanea: la durata massima prevista è di 24 mesi, periodo durante il quale il datore di lavoro può ridurre la quota di contributi previdenziali normalmente a suo carico. Resta, comunque, escluso ogni riferimento ai premi e ai contributi che devono essere versati all’INAIL, che non rientrano quindi nell’esonero.

La norma non definisce nel dettaglio l’entità dello sgravio.

Questo compito è affidato a un decreto del Ministero del Lavoro, che dovrà essere adottato insieme al Ministero dell’Economia. Tale provvedimento fisserà le modalità applicative, i requisiti per accedere al beneficio e le condizioni necessarie per rispettare i limiti di spesa fissati dalla manovra.

Le risorse stanziate per l’agevolazione

Le risorse destinate a finanziare l’esonero contributi non sono illimitate. Il testo della manovra individua con precisione i fondi disponibili:

  • 154 milioni di euro per il 2026
  • 400 milioni per il 2027
  • 271 milioni per il 2028.

Si tratta del tetto massimo entro cui dovranno muoversi le disposizioni attuative. Il decreto ministeriale dovrà quindi calibrare l’agevolazione in modo da non superare queste somme.

Gli effetti sul bilancio pubblico dell’esonero contributi 2026

La relazione tecnica allegata alla manovra offre una lettura più dettagliata degli impatti finanziari di questa misura sull’esonero contributi, considerando gli effetti complessivi sul bilancio pubblico. Le stime presentate sono le seguenti:

  • 154 milioni di costi per il 2026
  • 340 milioni per il 2027
  • 139 milioni per il 2028
  • Effetto positivo di 42 milioni nel 2029
  • 44 milioni di minori entrate nel 2030

Le variazioni previste per il 2029 e il 2030 dipendono dai meccanismi fiscali di acconto e saldo, che spostano gli effetti nel tempo. Dopo il 2030, la relazione tecnica non prevede ulteriori impatti sui conti pubblici.

Il decreto attuativo: il passaggio decisivo per l’esonero contributi

Il cuore operativo dell’intervento sarà il decreto attuativo, che dovrà definire criteri, modalità e condizioni per accedere all’esonero contributi.

Il documento stabilirà:

  • quali lavoratori sono effettivamente inclusi,
  • l’entità dello sconto contributivo,
  • le procedure per richiedere il beneficio,
  • i controlli necessari per rientrare nei limiti di spesa fissati dal legislatore.

L’adozione del decreto spetta al Ministro del Lavoro, d’intesa con il Ministro dell’Economia. Senza questo passaggio, l’esonero contributi non potrebbe essere applicato.

Esonero contributi 2026: un provvedimento ancora in evoluzione

È importante sottolineare che l’agevolazione non è ancora definitiva. Il testo della manovra potrebbe subire modifiche nel corso dell’esame parlamentare, e solo la versione finale, pubblicata in Gazzetta Ufficiale, sancirà l’introduzione dell’esonero contributi.

L’obiettivo complessivo della misura appare chiaro: favorire l’inserimento stabile nel mondo del lavoro e incentivare la trasformazione dei contratti precari in rapporti duraturi. Tuttavia, l’efficacia concreta dipenderà da come il decreto attuativo saprà bilanciare gli obiettivi occupazionali e i vincoli di bilancio.

Riassumendo

  • La manovra 2026 introduce un esonero contributi per assunzioni stabili non dirigenziali.
  • Il beneficio dura fino a ventiquattro mesi e riguarda anche trasformazioni da tempo determinato.
  • L’esonero non include i premi e contributi dovuti all’INAIL.
  • Un decreto ministeriale definirà requisiti, modalità e limiti dell’agevolazione.
  • Stanziati fondi: 154 milioni 2026, 400 nel 2027, 271 nel 2028.
  • La misura entrerà in vigore solo se confermata nel testo finale della manovra.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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