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Oggi: 05 Dic, 2025

Pensione 2026 a 62 anni: conferma di quota 103 e correttivi necessari

In pensione a 62 anni con la quota 103? Tra blocco della misura, proroga ed eventuali correttivi necessari, ecco l'analisi.
2 settimane fa
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pensione 62 anni
Foto © Pixabay

Si sta decidendo se andare avanti come previsto con la bozza della legge di Bilancio per la pensione a 62 anni o rivedere la situazione approvando qualche emendamento. Perché in maggioranza si riflette su cosa fare della quota 103. La misura che permette di andare in pensione a chi compie 62 anni di età con 41 anni di contributi è l’argomento del momento (insieme ad opzione donna, su cui i dubbi sono gli stessi). Continuare con la quota 103 o andare avanti con la chiusura al 31 dicembre 2025?

Il dubbio quasi “amletico” è questo. Dal punto di vista della popolarità del governo e del gradimento verso i contribuenti sicuramente uno stop a delle misure di pensionamento anticipato non è cosa di poco conto.

Anche se a dire il vero parliamo di una misura che non è del tutto priva di controindicazioni. A tal punto che ultimamente era una misura poco sfruttata. Ma concedere una opzione di uscita in più, anche se poco sfruttata, è un qualcosa che a qualcuno tra i contribuenti, potrebbe servire. E forse è la volta buona per correggere le storture della misura.

Quota 103 e pensione a 62 anni, a che punto siamo?

Da due anni a questa parte le misure per i quotisti hanno perso appeal. Considerazione che nasce dal fatto che la quota 103 da un paio di anni è sfruttata solo da poche centinaia o al massimo migliaia di contribuenti. Da quando è stato applicato il calcolo contributivo come “baratto” per l’uscita anticipata prevista dalla misura, sempre meno contribuenti l’hanno sfruttata.

Perché la quota 103 ha una età di uscita abbastanza favorevole, ma ha una età contributiva piuttosto elevata e vicina al limite massimo delle pensioni anticipate ordinarie.

Ecco perché c’è chi anziché accettare pesanti tagli di assegno con la quota 103, preferisce restare a lavorare. A maggior ragione se la permanenza al lavoro può determinare a richiesta, anche un maggiore stipendio dovuto al bonus Giorgetti.

Come si è arrivati al flop della quota 103 degli ultimi anni

Rispetto al primo anno di funzionamento della quota 103 (il 2023, ndr), le cose sono cambiate. Prima la misura era a calcolo misto come erano anche le precedenti quota 100 e quota 102. In pratica il lavoratore godeva di una pensione, naturalmente più bassa di quella che avrebbe preso con 42,10 anni di contributi, ma solo perché interrompeva prima i versamenti e per il peggior coefficiente di trasformazione usato ad un’età più bassa.

Dal 2024 invece ecco comparire per la misura quel calcolo contributivo che a soggetti che al 31 dicembre 1995 vantano carriere contributive lunghe 18 o più anni, imponeva tagli di assegno fino ad oltre il 30%. Fattore questo che ha pertanto determinato il calo di appeal della misura.

Pensione 2026 a 62 anni: conferma di quota 103 e correttivi necessari

Al momento nella manovra non c’è traccia alcuna di questa misura. In pratica nella bozza della manovra che è finita in Parlamento per il solito suo iter, la quota 103 è di fatto fermata al 31 dicembre 2025 come è la sua scadenza naturale. Alcuni emendamenti anche della maggioranza però lasciano ben sperare riguardo ad una conferma di questa misura.

Vuoi per le questioni di poca popolarità di provvedimenti che cancellano opzioni di pensionamento anticipato e vuoi perché a conti fatti confermare una misura che viene poco usata, non costa tanto alle casse dello Stato.

 

Ecco come si potrebbe correggere la quota 103

Ma una conferma della pensione a 62 anni di quota 103 sarebbe utile solo se venisse corretta in alcuni suoi aspetti. Certo, l’ideale sarebbe produrre una misura più flessibile di quella attuale. Perché il “difetto” di quota 103 è che si tratta di una misura che di flessibilità ha solo l’età anagrafica o quasi.
Infatti tra i 62 ed i 66 anni (a 67 c’è l’età pensionabile ordinaria), c’è discreto margine per raggiungere i 41 anni per la pensione di quota 103. Invece è proprio dell’età contributiva di 41 anni che ci sarebbe da ragionare. Parliamo del fatto che si tratta di una carriera troppo vicina ai 42,10 delle pensioni anticipate ordinarie (o peggio ancora ai 41,10 per le donne). Un piccolo correttivo sarebbe permettere il pensionamento a 63 anni con 40 anni di versamenti per esempio. Se non addirittura permettere a 64 anni con 39 anni di versamenti.
E poi c’è la questione tagli di pensione. Alleggerire le perdite subite da chi va in pensione a 62 anni sarebbe una soluzione che renderebbe più appetibile la misura. Per esempio cambiando le regole di calcolo. Tornando dal contributivo al misto, magari con delle penalizzazioni diverse. Parliamo del taglio lineare del 2% per ogni anno di anticipo. Un taglio di pensione subito che sarebbe meno pesante di quello derivante dal calcolo contributivo.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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