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Oggi: 05 Dic, 2025

Starmer nel bunker, svela un attacco alla sua leadership: sterlina e Gilt in calo

Il primo ministro britannico Keir Starmer svela un attacco alla sua leadership nel partito da parte dei ministri di Salute e Interni.
3 settimane fa
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Starmer svela attacco alla sua leadership
Starmer svela attacco alla sua leadership © Licenza Creative Commons

Il primo ministro britannico Keir Starmer è sempre più rinchiuso nel suo bunker al numero 10 di Downing Street. Nelle scorse ore, il suo ufficio ha diramato una nota con cui comunica che resisterà contro qualsiasi tentativo di attentare alla sua leadership nel Partito Laburista. Avverte che un’eventuale operazione del genere avrebbe ripercussioni negative sull’azione del governo, con la seria prospettiva che resti senza maggioranza al Parlamento di Westminster. Ma Starmer ha fatto di più, ossia ha svelato nomi e cognomi dei presunti responsabili del complotto: il ministro della Salute, Wes Streeting, e la ministra dell’Interno, Shabana Mahmood.

Starmer sotto attacco, Gilt e sterlina deboli

I due hanno risposto negando le accuse.

Il primo ha fatto presente di essere occupato esclusivamente sul taglio delle liste di attese negli ospedali “per la prima volta in 15 anni”. La seconda ha rispedito al mittente le insinuazioni, sostenendo che si tratterebbe di un’operazione mediatica del primo ministro per rinsaldare la sua leadership.

Dopo la nota di Downing Street, la sterlina è di poco risalita contro il dollaro rispetto ai minimi da aprile a un cambio di circa 1,3150. E il rendimento del Gilt a 10 anni è salito anch’esso al 4,41%. Segno che i mercati guardino con preoccupazione a quanto sta avvenendo a Londra. Il presunto “putsch” verrebbe attuato subito dopo la presentazione del nuovo bilancio, prevista per il 26 novembre. In quell’occasione, il cancelliere allo Scacchiere, Rachel Reeves, dovrebbe svelare un maxi-aumento delle imposte sui redditi per tappare un “buco” di almeno 30 miliardi di sterline nei conti pubblici.

Laburisti a picco nei sondaggi

Il Labour si presentò poco più di un anno fa alle elezioni promettendo che non avrebbe mai aumentato le tasse sui redditi.

L’infrangimento della promessa sarebbe il pretesto perfetto servito agli oppositori interni di Starmer per reclamare un cambio di leadership. Non a caso, Streeting da mesi si spertica in lodi nei confronti dei politici più di sinistra nel Regno Unito e mondiali, tra cui il nuovo sindaco socialista di New York, Zohran Mamdani. Egli è un blairiano, cioè un centrista e per questo necessita del sostegno dell’ala più progressista per arrivare a Downing Street.

I sondaggi da mesi sono allarmanti. I laburisti arriverebbero oggi solo quarti per numero di seggi, prendendone poche decine sui 650 totali. A stravincere sarebbe il Reform UK di Nigel Farage, che a sua volta ha azzerato i Tories a destra. Per questo è panico al governo. I laburisti temono di arrivare esanimi a fine legislatura, cioè nel 2029. Sono profondamente divisi al loro interno e Starmer è apparso debole, incerto e privo di visione in questi primi 16 mesi da primo ministro.

Conti pubblici in profondo rosso

Tecnicamente, se nel Labour un numero congruo di deputati chiedesse la sfiducia a Starmer come leader del partito, scatterebbero le primarie. Chiunque le vincesse, si presenterebbe davanti a Sua Maestà per chiedere la nomina a primo ministro. Uno scenario che sta diventando sempre più concreto.

Nei mesi scorsi si era fatto il nome del sindaco di Manchester, Andy Burnham, come possibile sfidante. Poiché egli non è deputato, dovrebbe prima farsi eleggere ad una elezione suppletiva per entrare in Parlamento.

Perché Gilt e sterlina cadono? I conti pubblici britannici vanno male. Il debito si avvicina al 100% del Pil e il disavanzo nell’anno fiscale al 31 marzo 2026 potrebbe rivelarsi non molto inferiore al 5%. Questo governo non sembra capace di gestire al meglio le finanze statali, a causa delle divisioni interne. In estate, ad esempio, dovette fare totale marcia indietro sui tagli all’assistenza. Un primo ministro alternativo a Starmer potrebbe spostare ancora più a sinistra l’agenda economica. E questo implicherebbe maggiore spesa pubblica e più tasse su patrimoni e redditi alti. La crescita economica ne risentirebbe.

Starmer e Reeves ammorbideranno il bilancio?

Al fine di sventare il putsch in programma, Starmer e Reeves potrebbero optare per un cambio in corsa della manovra di bilancio. Ipotesi non molto plausibile, dati i tempi ristretti per riscrivere le misure. I mercati temono che questo stia accadendo. Se così, la mossa si tradurrebbe in un allentamento delle regole fiscali con conseguente risalita del deficit. Un caos che non fa che ridurre il già magrissimo consenso per il governo in carica. Un rimpasto era già avvenuto nei mesi scorsi e proprio Mahmood era entrata nell’esecutivo al posto di Yvette Cooper, spostata agli Esteri.

giuseppe.timpone@investireoggi.it 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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