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Oggi: 05 Dic, 2025

Ecco l’esonero contributi per chi è in smart working: dove e come funziona

Esonero contributivo zone montane: la Legge 131/2025 introduce agevolazioni fiscali e smart working per rilanciare i piccoli comuni
2 mesi fa
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esonero contributi smart working
Foto © Pixabay

La Legge 12 settembre 2025, n. 131, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 218 del 19 settembre 2025 ed entrata in vigore il giorno successivo, introduce un pacchetto di misure mirate a rilanciare le aree montane italiane. L’obiettivo principale è sostenere la crescita economica e sociale di questi territori, troppo spesso soggetti a fenomeni di spopolamento e abbandono, e favorirne la rinascita attraverso agevolazioni fiscali, incentivi per le imprese e nuove opportunità di lavoro. Tra i provvedimenti più significativi spicca l’esonero contributi zone montane, una misura che punta ad attrarre lavoratori e imprese in piccoli comuni montani, incentivando al tempo stesso l’utilizzo dello smart working come modalità ordinaria di prestazione lavorativa.

Esonero contributi: una legge pensata per la montagna

La normativa nasce dalla necessità di tutelare le comunità che vivono in zone ad alta quota, spesso penalizzate da isolamento geografico, difficoltà infrastrutturali e mancanza di servizi. Le misure introdotte intendono favorire:

  • il ripopolamento dei piccoli centri montani;
  • la valorizzazione delle attività produttive tipiche del territorio;
  • l’integrazione sociale ed economica dei nuovi residenti;
  • lo sviluppo sostenibile, con attenzione a professioni e risorse locali.

Il cuore della riforma è rappresentato da strumenti fiscali agevolati e incentivi mirati, pensati per rendere più attrattive queste aree. In particolare, l’esonero contributi zone montane diventa la leva principale per favorire l’occupazione stabile e l’insediamento di nuove famiglie.

Chi può beneficiare dell’esonero contributivo zone montane

L’agevolazione dell’esonero contributivo zone montane riguarda i datori di lavoro che assumono o impiegano personale a tempo indeterminato in modalità di lavoro agile (smartworking). Non tutti i lavoratori possono rientrare nella misura: sono previste condizioni precise da rispettare.

Il beneficio spetta solo se il dipendente:

  • ha meno di 41 anni alla data di entrata in vigore della legge (20 settembre 2025);
  • provvede a trasferire la residenza e il domicilio da un comune non montano a un comune montano con popolazione inferiore a 5.000 abitanti;
  • svolge la propria attività in smart working in maniera stabile e continuativa, secondo quanto previsto dalla normativa sul lavoro agile (Legge n. 81/2017).

In questo modo, l’incentivo non si limita a sostenere l’occupazione, ma stimola anche il radicamento dei giovani lavoratori in territori che hanno urgente bisogno di nuova linfa vitale.

Come funziona l’agevolazione

L’agevolazione riguarda i contributi previdenziali a carico del datore di lavoro. Sono esclusi soltanto i premi e i contributi dovuti all’INAIL. Importante sottolineare che per i lavoratori l’aliquota resta invariata ai fini pensionistici: ciò significa che non ci saranno penalizzazioni sui futuri trattamenti previdenziali.

La misura è temporanea e modulata nel tempo, con importi decrescenti man mano che ci si avvicina al termine del periodo previsto.

Entità del beneficio:

  • anni 2026 e 2027: esonero totale dei contributi fino a 8.000 euro l’anno per ciascun dipendente, con riparametrazione mensile;
  • anni 2028 e 2029: esonero ridotto al 50%, con limite massimo di 4.000 euro annui;
  • anno 2030: agevolazione ulteriore ridotta al 20%, fino a 1.600 euro annui.

Questa scansione graduale consente alle imprese di pianificare con anticipo le assunzioni, garantendo al tempo stesso un beneficio immediato nei primi anni e una riduzione progressiva nel medio periodo.

Smart working come strumento di sviluppo

La legge riconosce il lavoro agile non solo come modalità di conciliazione vita-lavoro, ma anche come strumento per favorire il riequilibrio territoriale. Incentivare lo smart working nelle zone montane significa permettere a chi si trasferisce di continuare a lavorare per aziende magari situate in altre regioni, senza rinunciare a un impiego stabile.

Questa scelta può generare un doppio beneficio: da un lato ridurre il pendolarismo e migliorare la qualità della vita dei lavoratori, dall’altro stimolare l’economia locale grazie alla presenza di nuovi residenti che usufruiscono di servizi, abitazioni e attività commerciali nei comuni montani.

Esonero contributivo zone montane: effetti attesi sul territorio

Le misure introdotte con l’esonero contributi zone montane sono pensate per incidere in modo diretto sulla vita delle comunità. Tra gli effetti più attesi vi sono:

  • crescita demografica dei piccoli comuni, grazie all’arrivo di giovani famiglie;
  • maggiore occupazione stabile, con incentivi mirati alle assunzioni a tempo indeterminato;
  • valorizzazione del tessuto produttivo locale, attraverso la presenza di nuove imprese e lavoratori;
  • rilancio dei servizi essenziali (scuole, trasporti, sanità) che spesso rischiano di scomparire in territori poco popolati.

Si tratta dunque di un intervento che unisce politiche fiscali, sociali e occupazionali, con la prospettiva di creare condizioni favorevoli alla permanenza e al radicamento nei territori montani.

Riassumendo

  • La Legge 131/2025 introduce misure per rilanciare le zone montane italiane.
  • Obiettivo: contrastare spopolamento, favorire sviluppo economico e sociale nei comuni montani.
  • Esonero contributi zone montane per assunzioni a tempo indeterminato in smart working.
  • Requisiti: età sotto 41 anni, trasferimento residenza, lavoro agile stabile.
  • Benefici decrescenti: 8.000 euro annui nel 2026-2027, fino a 1.600 nel 2030.
  • Effetti attesi: più occupazione, crescita demografica e rilancio delle comunità montane.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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