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Oggi: 05 Dic, 2025

NASPI INPS ridotta a massimo 12 mesi, addio disoccupazione lunga

Ecco perché adesso si pensa che la Naspi andrebbe ridotta per evitare che ci sia chi se ne approfitta, ecco da dove nasce la teoria.
3 mesi fa
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Naspi ridotta
Foto © Investireoggi

La Naspi INPS è una misura molto conosciuta perché rappresenta l’indennità di disoccupazione che l’INPS eroga a chi ha perso involontariamente il proprio lavoro. Si tratta di un sussidio che guarda ai 4 anni di lavoro precedenti, sia per calcolare l’importo dell’indennità sia per determinarne la durata.

L’assegno corrisponde al 75% dello stipendio medio percepito negli ultimi quattro anni e ha una durata massima di 24 mesi, poiché viene riconosciuto per un periodo pari alla metà delle settimane lavorative effettivamente svolte negli ultimi quattro anni. Chi ha lavorato ininterrottamente per quattro anni, dunque, ha diritto a due anni pieni di Naspi.

Proprio questa durata, oggi, finisce però sul banco degli imputati.

NASPI INPS ridotta a massimo 12 mesi, addio disoccupazione lunga

Un tempo era il Reddito di Cittadinanza a essere accusato di provocare la carenza di manodopera. Quel sussidio, voluto dal Movimento 5 Stelle, garantiva un contributo mensile a chi non lavorava, purché rispettasse determinati requisiti di reddito, patrimonio e ISEE. Molti lo ritenevano una misura che incentivava a non cercare lavoro, etichettando i beneficiari come fannulloni o “amanti del divano”.

Il governo Meloni, tra i suoi primi provvedimenti, ha abolito il Reddito di Cittadinanza, sostituendolo con l’Assegno di Inclusione, che esclude i soggetti tra i 18 e i 59 anni considerati occupabili.

Eppure, il problema della carenza di manodopera non è scomparso. Ed ecco che ora nel mirino è finita la Naspi, accusata di avere una durata eccessiva.

Il problema della carenza di manodopera: ecco perché la NASPI INPS andrebbe ridotta a 12 mesi

Secondo alcuni imprenditori, i 24 mesi di Naspi sono troppi. Altri invece ritengono che siano il giusto tempo per permettere a chi perde il lavoro di trovarne uno nuovo.

È bene ricordare che, dopo i primi 6 mesi di fruizione, l’importo della Naspi inizia a ridursi del 3% al mese, rendendo progressivamente meno conveniente rimanere inattivi.

Nonostante questo meccanismo, c’è chi sostiene che la Naspi sia ancora troppo lunga e favorisca chi preferisce percepire il sussidio piuttosto che rientrare subito nel mercato del lavoro. Le accuse ricordano quelle rivolte in passato a chi sceglieva il Reddito di Cittadinanza anziché accettare un’occupazione.

Ecco l’esperienza del Veneto e cosa dice l’Associazione artigiani

L’allarme arriva da alcuni artigiani di Treviso, che sulle pagine del Corriere della Sera hanno espresso preoccupazioni sulla durata della Naspi. Secondo loro, l’indennità dovrebbe essere ridotta a 12 mesi.

Nel mirino è finita anche la possibilità di richiedere la Naspi anticipata in unica soluzione, concessa a chi decide di avviare un’attività autonoma. Questa opzione, prevista dalla legge, permette di ricevere tutto l’importo residuo in un’unica rata, invece che mese per mese.

Tuttavia, secondo l’associazione artigiani, la misura sarebbe spesso sfruttata da presunti “furbetti” che aprono la partita IVA senza un reale progetto imprenditoriale. È il caso, riportato a Treviso, di un gruppo di ex lavoratori stranieri che avrebbero richiesto la Naspi anticipata senza presentare iniziative concrete di impresa.

Questi episodi hanno rafforzato l’idea che la Naspi, soprattutto in alcune regioni come il Veneto, dove il ricorso alla misura è in aumento, stia contribuendo al problema della carenza di manodopera: sempre più persone coprono il periodo di disoccupazione con l’ammortizzatore sociale, mentre molte posizioni lavorative restano scoperte.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.