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Oggi: 05 Dic, 2025

Prezzi energetici in calo alla vigilia dell’incontro Trump-Putin in Alaska

L'incontro tra Donald Trump e Vladimir Putin in Alaska riaccende le speranze di pace e i prezzi energetici scendono.
4 mesi fa
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Prezzi energetici giù
Prezzi energetici giù © Licenza Creative Commons

Si riaccendono le speranze per il raggiungimento di un accordo di pace tra Russia e Ucraina. Domani si terrà in Alaska un incontro tra il presidente americano Donald Trump e l’omologo russo Vladimir Putin. L’ucraino Volodymyr Zelensky non sarà presente. E questo crea apprensione in Europa, dove si teme che si prenderanno decisioni sulla testa di Kiev. La buona notizia è che il vertice è stato salutato già positivamente dai mercati. I prezzi energetici stanno scendendo da diverse settimane. Il Brent quotava ieri ai minimi da oltre due mesi, in area 66 dollari al barile. Il gas europeo alla Borsa di Amsterdam scambiava, invece, a meno di 33 euro per MWh, segnando un calo del 16% su base annua.

Euro in rialzo e inflazione stabile

La ripresa del cambio tra euro e dollaro contribuisce ad affievolire il caro petrolio. Questi segna una contrazione di oltre il 5% nella divisa europea, rispetto alla media di luglio. Su base annua, invece, parliamo di un calo nell’ordine del 20%. Prezzi energetici in calo possono ridurre ulteriormente l’inflazione nell’Eurozona, scesa al 2% nei mesi di giugno e luglio. Il dato “core”, al netto di energia e generi alimentari, risulta stabile al 2,3%.

Di questo passo è probabile che l’inflazione riscenda sotto il target del 2% e già a settembre la Banca Centrale Europea torni a tagliare i tassi di interesse per una nona e forse ultima volta. Il mercato per il momento non ci crede, rinviando ai mesi successivi la previsione sempre più incerta. Dall’Alaska non scaturirà la pace, ma potranno emergere punti di caduta su cui negoziare sul serio la fine della guerra.

I prezzi energetici ripiegherebbero sull’allentamento delle tensioni geopolitiche. Un’opportunità di ripresa per l’industria tedesca e italiana, in particolare, devastate dai rincari degli ultimi anni.

Calo prezzi energetici per rilanciare domanda interna

Tra l’altro, tassi più bassi sarebbero ben accolti da un’economia europea che dovrà fare minore affidamento sulle esportazioni negli Stati Uniti. Il rilancio della domanda interna dovrà avvenire stimolando consumi e investimenti, entrambi dipendenti dal costo del denaro e i primi anche dal carovita. Ad oggi la Germania sta puntando quasi essenzialmente sull’aumento del debito pubblico, una strategia che pone fine a decenni di politiche di austerità fiscale e non senza rischi. Il calo dei prezzi energetici farebbe felici tutti – consumatori, lavoratori, imprese e governi – dopo tre anni e mezzo di salasso.

giuseppe.timpone@investireoggi.it 

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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