In casa Tesla tira aria pesante. Le voci di un possibile addio di Elon Musk alla guida dell’azienda si sono fatte sempre più insistenti nelle ultime settimane, al punto da alimentare un vero e proprio terremoto interno e mediatico. Il genio visionario che ha portato l’azienda ai vertici dell’automotive elettrico mondiale sembra ora sotto accusa, stretto tra risultati deludenti e crescenti tensioni con investitori e consiglio di amministrazione. C’è chi parla apertamente di un cambio di rotta imminente. E a confermarlo, o almeno a non smentirlo del tutto, sono anche le recenti dinamiche finanziarie.
Davvero Tesla rinuncia a Musk?
Il 2025 non è cominciato nel migliore dei modi per Tesla.
I conti hanno fatto segnare un crollo netto. Gli utili sono calati in modo drastico, addirittura del settantuno per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le vendite globali hanno subito una contrazione significativa e il valore delle azioni è sceso in maniera preoccupante, con un meno trenta per cento dall’inizio dell’anno. Numeri che pesano come macigni e che hanno scatenato il malcontento tra i grandi azionisti, molti dei quali iniziano a mettere in dubbio la solidità del piano di sviluppo e soprattutto la capacità di Musk di garantire il rilancio.
Le critiche non riguardano solo i risultati finanziari. A pesare sulla posizione di Musk ci sono anche le sue scelte personali e politiche. Il suo crescente coinvolgimento in ambiti diversi da Tesla, come la guida di enti governativi e il continuo esporsi in temi controversi, ha sollevato perplessità. Secondo alcuni osservatori, l’uomo simbolo dell’azienda sarebbe diventato più un distratto politico e un imprenditore dispersivo che un manager operativo capace di seguire da vicino le strategie aziendali.
La sua figura, un tempo osannata e considerata indispensabile, sembra oggi meno centrale per il futuro della compagnia.
Nonostante il fuoco incrociato di critiche e sospetti, Elon Musk non ha intenzione di farsi da parte. Nelle sue dichiarazioni ha ribadito che continuerà a guidare Tesla e che intende ridurre altri impegni per tornare a concentrarsi esclusivamente sull’azienda che ha reso celebre. Anche il consiglio di amministrazione ufficialmente sostiene questa linea, dichiarando pubblicamente di avere fiducia nel fondatore. Ma dietro le dichiarazioni di facciata, il dibattito interno resta acceso. Una parte dei vertici aziendali e alcuni investitori influenti vedrebbero infatti di buon occhio un cambio al timone, convinti che serva un nuovo leader con uno stile più pratico e meno divisivo.
Addio Musk, chi al suo posto?
Tra i nomi che circolano come possibili successori, quello di Tom Zhu è senza dubbio il più ricorrente. Considerato il numero due di Tesla, è conosciuto per il suo approccio operativo e per aver gestito in modo eccellente la crescita in Asia. La sua figura rappresenta per molti il prototipo del manager capace di traghettare Tesla verso una fase più matura e meno dipendente dall’immagine di Musk. Tuttavia, una sua eventuale ascesa al vertice potrebbe aprire scenari del tutto nuovi e non privi di incognite, soprattutto per l’identità del brand.
Il futuro di Tesla resta dunque avvolto nell’incertezza. Da un lato Musk continua a resistere alle pressioni e a ribadire di essere ancora l’uomo giusto. Dall’altro cresce il numero di chi pensa che la sua parabola sia giunta al termine e che per il bene dell’azienda sia arrivato il momento di cambiare. La battaglia non è solo industriale o finanziaria, ma anche simbolica. Tesla non è una semplice azienda, è stata e resta l’incarnazione di un sogno tecnologico e di un modo diverso di vedere l’auto e il business. Sostituire Musk significherebbe segnare la fine di un’epoca e l’inizio di una nuova pagina. Al momento la resa dei conti è solo rinviata, ma la sensazione è che la questione sia tutt’altro che chiusa.
I punti chiave.
- Il 2025 è un anno difficile per Tesla, con crollo di utili, vendite in calo e azioni in discesa.
- Crescono le voci su un possibile cambio di CEO, mentre Musk ribadisce di voler restare.
- Tom Zhu è tra i candidati per un’eventuale successione e il futuro resta incerto.


