In un articolo pubblicato da ItaliaOggi si riferisce che i 730 precompilati sono zeppi di errori, ben 8 modelli su 10 riporterebbero sbagli a livello di calcoli.   I contribuenti, quindi, sarebbero costretti in ogni caso a ricorrere ai Caf o a professionisti abilitati per la compilazione della denuncia dei redditi anche in assenza di spese sanitarie o altre spese detraibili da aggiungere.   L’articolo in questione, ripreso da più testate non è passato inosservato neanche all’Agenzia delle Entrate che con una nota, riferisce che i dati riportati sono erronei.

  Il primo bilancio, diramato dalla stessa Agenzia, a 24 ore dalla partenza del 730 precompilato è abbastanza ottimista: le dichiarazioni precompilate, disponibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate, sono oltre 20 milioni, gli accessi dopo le prime 24 ore sono stati 257mila e i contribuenti che hanno visualizzato la propria dichiarazione online 206.792.   Il problema principale, di cui tutti erano comunque a conoscenza, è che la maggior parte dei contribuenti dovranno in ogni caso integrare il modello precompilato con le spese sanitarie che mancano Ma secondo quanto rivelato da ItaliaOggi molti dati su assicurazioni e mutui sono sbagliati. Il 57% dei dati sulle assicurazioni riporta l’articolo, non sono corretti, il 60% dei dati inseriti dall’Agenzia sui mutui sono errati.   Nell’articolo di riportano anche le previsioni delle dichiarazioni senza errori e la percentuale del 20% che ne esce non è affatto incoraggiante.   L’Agenzia delle Entrate in merito a quanto scritto da ItaliaOggi ha voluto ribadire, con una nota, che tali dati sono erronei. Scrive l’Agenzia delle Entrate “I dati riportati in un articolo di Italia Oggi dal titolo “Precompilato zeppo di errori” sono totalmente erronei e fuorvianti e non sono assolutamente riferibili all’Agenzia delle Entrate. L’Agenzia per predisporre i modelli 730 precompilati ha effettuato un’attenta analisi delle informazioni pervenute dagli enti esterni, banche ed assicurazioni, filtrandole secondo criteri stringenti, basati anche sul confronto con quanto contenuto nelle dichiarazioni dell’anno precedente e sull’eventuale recupero delle detrazioni effettuato a seguito del controllo formale. Inoltre i dati trasmessi all’anagrafe tributaria nel 2015 hanno un maggior livello di precisione rispetto al passato, poiché il Decreto semplificazioni (Dlgs n.175/2014), che ha introdotto il 730 precompilato, ha previsto sanzioni specifiche a carico degli enti esterni per ogni comunicazione errata. Infine i provvedimenti dell’Agenzia del 16 dicembre scorso hanno rivisto i flussi telematici con cui gli enti inviano i dati alle Entrate e previsto regole più severe per migliorarne la qualità”.