Nel libro “Il Dilemma”, presentato martedì a Madrid, l’ex premier spagnolo Luis Zapatero ricostruisce i giorni concitati della furente speculazione finanziaria prima della caduta dell’ultimo governo Berlusconi. Siamo agli inizi di novembre del 2011 e a Cannes si tiene il G20 tra il 3 il 4, in cui i casi Italia e Spagna sono al centro delle preoccupazioni del vertice. Si teme un contagio da Grecia, Irlanda e Portogallo, che possa presto anche compromettere la stessa Francia. La cancelliera Angela Merkel e il presidente USA, Barack Obama, fanno pressioni enormi su Zapatero e Berlusconi, affinché accettino gli aiuti del Fondo Monetario Internazionale. A Madrid sarebbero andati 50 miliardi, a Roma 85.

Entrambi rifiutano, perché capiscono che ripararsi sotto l’ombrello di Washington avrebbe implicato la rinuncia della sovranità nazionale in favore di Bruxelles e l’accettazione di condizioni molto dure.

Alla fine, Berlusconi accetta solo la supervisione, ma non il salvataggio dell’FMI. Tra i corridoi c’era forte nervosismo, continua Zapatero, tanto che si faceva il nome di Mario Monti quale futura guida dell’Italia. Guarda caso, qualche giorno dopo egli fu nominato senatore a vita, l’11 arrivarono le dimissioni del Cavaliere da premier e il giorno successivo Monti diventa capo del governo italiano.

 

La conferma di un complotto europeo o semplici coincidenze? 

La ricostruzione di Zapatero è l’ennesima conferma che la fine dell’esperienza del governo Berlusconi sarebbe stata decisa a Bruxelles. In questa direzione vanno le affermazioni del presidente dell’istituto statistico tedesco Ifo, Hans-Werner Sinn, secondo cui l’ex premier italiano aveva minacciato i colloqui privati con altri capi di governo di far uscire l’Italia dall’euro, pochi giorni prima di dimettersi. E l’ex banchiere centrale Lorenzo Bini-Smaghi, nel suo libro “Morire d’austerità”, afferma che il Cavaliere sarebbe stato fatto fuori politicamente dall’Europa.

 

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Dunque, da un combinato di queste ricostruzioni, si ha adesso un quadro più completo di quanto avvenne 2 anni fa.

Il Cavaliere e il suo ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, cercarono di resistere insieme al governo spagnolo al tentativo dell’Europa, in particolare, della Germania, di sottoporre i due paesi agli aiuti del Fondo Monetario, onde evitare un contagio fino alla Francia. Berlusconi reagì alle pressioni minacciando anche la fuoriuscita dell’Italia dall’Eurozona, cosa che non fu presa affatto bene dalla cancelleria tedesca, che avrebbe fatto pressioni anche per ottenere un cambio di governo nel nostro paese.

Sappiamo già che ci furono fitte chiamate tra il Quirinale e Berlino, ma qui finiscono le certezze e si entra nel piano delle speculazioni politiche e partitiche. Quel che è certo è che Berlusconi fosse inviso alla Germania e che facesse paura la situazione dell’Italia e della Spagna. Da lì a tre settimane sarebbe cambiato anche il governo spagnolo, ma per via di elezioni politiche anticipate già previste da tempo.