La Grecia ha rimborsato il prestito in scadenza oggi verso il Fondo Monetario Internazionale e pari a 750 milioni di euro, allontanando i timori su un imminente default. Ma le buone notizie finiscono qui. Un funzionario del governo Tsipras ha spiegato, infatti, che il pagamento è avvenuto utilizzando i 650 milioni depositati presso la Banca di Grecia a titolo di riserve dello stesso FMI. In sostanza, il 90% della rata è stato rimborsato all’FMI, utilizzando le stesse riserve che la Grecia possiede presso l’istituto di Washington, il quale avrebbe acconsentito all’operazione, in considerazione della grave crisi di liquidità a cui sta andando incontro Atene.

Si è trattato di una partita di giro, che se da un lato ha evitato oggi la bancarotta, dall’altro ha evidenziato lo stato terminale delle finanze pubbliche elleniche.   APPROFONDISCI – Grecia, l’FMI non parteciperà a un terzo salvataggio e teme il default  

Privatizzazioni

Si è anche appreso che il governo greco procederà con la privatizzazione del 51% del Porto di Pireo, il più grande del paese, chiedendo questa settimana agli interessati di manifestare le proprie offerte. Alla fine di gennaio, al primo consiglio dei ministri del governo a guida Alexis Tsipras, il capitolo privatizzazioni era stato accantonato e la cessione del Porto di Pireo era stata abbassata dal 67% fissato dal precedente premier Antonis Samaras al 51%. I funzionari dell’authority per le privatizzazioni potrebbero, però, cedere un ulteriore 16% al vincitore dell’asta, che sarebbe assegnato in 4 rate annuali nei prossimi 5 anni. Anche l’accelerazione di questo dossier appare più frutto della disperazione per le casse vuote dello stato che non dell’adesione convinta all’invito dell’Eurogruppo di procedere all’attuazione delle riforme.   APPROFONDISCI – Grecia, oggi l’Eurogruppo non darà gli aiuti e si studiano scenari da Grexit e Geuro  

BCE stanza altri 1,1 miliardi a banche Grecia

Intanto, il governatore della BCE, Mario Draghi, ha iniziato alle 15.30 di oggi una teleconferenza per decidere insieme al suo board il da farsi con i fondi ELA, la liquidità di emergenza per le banche greche.

Stando alle prime indiscrezioni, l’istituto avrebbe alzato di 1,1 miliardi il tetto massimo a 80 miliardi di euro. Adesso, le banche greche avrebbero a disposizione un margine di 3,5 miliardi, con cui sarebbero in grado verosimilmente di affrontare per qualche settimana un’eventuale accelerazione della corsa agli sportelli da parte dei risparmiatori.   APPROFONDISCI – La Grecia verso un referendum sull’accordo con l’ok dell’Eurogruppo. Che farà la BCE?