Vuoi abolire il reddito di cittadinanza? Ecco dove firmare a partire da giugno

Se vuoi abolire il reddito di cittadinanza, ecco dove firmare a partire dal prossimo mese di giugno del 2022. Dato che è in rampa di lancio una raccolta firme. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
3 anni fa
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Migliorare il reddito di cittadinanza: il Movimento 5 Stelle apre le porte al PD
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Se vuoi abolire il reddito di cittadinanza, ecco dove firmare a partire dal prossimo mese di giugno del 2022. Dato che è in rampa di lancio una raccolta di firme. In particolare, ad organizzarla è Italia Viva (IV), ovverosia il partito politico italiano di centro che è stato fondato da Matteo Renzi.

Quindi, se vuoi abolire il reddito di cittadinanza, partecipando all’iniziativa del partito di centro, basterà informarsi su dove saranno allestiti i gazebo per le firme. Con Matteo Renzi che, tra l’altro, non è di certo da oggi che è contro la misura fortemente voluta dal MoVimento 5 Stelle.

Vuoi abolire il reddito di cittadinanza? Ecco dove firmare a partire dal prossimo 15 giugno

Ma perché abolire il reddito di cittadinanza? Perché è uno strumento sbagliato secondo il leader di Italia Viva. In quanto non bisogna erogare sussidi, ma investire risorse per fare in modo che in Italia il mondo del lavoro per i giovani possa davvero cambiare.

Se vuoi abolire il reddito di cittadinanza, quindi, quella del prossimo 15 giugno sarà una buona occasione per dar voce ai cittadini. Su una misura più volte criticata, e che è spesso salita alla ribalta non per l’importante aiuto economico fornito alle famiglie. Ma per i casi di cronaca relativi ai cosiddetti furbetti del sussidio.

Le due visioni sul sussidio, tra il sostegno alle famiglie e quello alle imprese per incentivare le assunzioni

Sul fatto relativo a se vuoi o no abolire il reddito di cittadinanza, a livello politico in Italia ci sono due visioni sul sussidio. Tra chi con la misura intende aiutare direttamente le famiglie che, altrimenti, vivrebbero al di sotto della soglia di povertà. E chi invece ritiene che queste risorse si devono dare direttamente alle imprese per incentivare le assunzioni. E per creare così tanti posti di lavoro.

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