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Oggi: 05 Dic, 2025

Utilizzo IA nella professione: pubblicato il modello unico di informativa per il cliente

Disponibile il modello di informativa utilizzo IA (intelligenza artificiale): uno strumento pratico per garantire trasparenza professionale
2 mesi fa
3 minuti di lettura
informativa ia
Foto © Pixabay

La messa a punto del primo modello fac-simile di informativa utilizzo IA (intelligenza artificiale) segna una svolta significativa per il mondo delle professioni intellettuali in Italia. Con l’entrata in vigore della Legge 23 settembre 2025, n. 132, e in particolare dell’articolo 13, ogni professionista che si avvale dell’intelligenza artificiale dovrà rendere nota al cliente la modalità e l’estensione di tale impiego.

Si tratta di un passaggio epocale, volto a garantire chiarezza, fiducia e correttezza nel rapporto tra chi offre una prestazione e chi la riceve.

Utilizzo IA nella professione: un obbligo fondato sulla trasparenza

Dal 10 ottobre 2025 la comunicazione sull’uso dell’intelligenza artificiale nella professione diventa un requisito essenziale per avvocati, commercialisti, consulenti, ingegneri e per tutti coloro che operano nel campo delle professioni intellettuali.

L’obiettivo della nuova normativa non è vietare l’uso delle tecnologie digitali, ma assicurare che il cliente sia pienamente consapevole quando l’IA entra in gioco nel processo lavorativo.

La trasparenza è il cuore della riforma. Ogni informativa deve essere chiara, comprensibile e dettagliata, spiegando in modo semplice come e perché il professionista utilizza strumenti di IA. In questo modo, si garantisce una comunicazione onesta e si tutela la fiducia reciproca, elemento fondamentale del rapporto professionale.

Il ruolo dell’intelligenza artificiale nelle professioni

La legge non limita l’uso dell’intelligenza artificiale, ma ne definisce i confini. L’IA può essere impiegata solo come supporto o strumento di ausilio, senza sostituire il pensiero critico e la competenza del professionista. La prestazione deve conservare la sua natura intellettuale: l’essenza del lavoro resta nella capacità di analisi, nel giudizio e nell’esperienza umana.

L’equilibrio tra tecnologia e intelligenza umana è, quindi, la chiave della nuova disciplina. Non conta quanto viene delegato alla macchina, ma la qualità e la sostanza del risultato finale. L’IA diventa così un alleato, mai un sostituto, della professionalità.

Chi è coinvolto nel nuovo obbligo

L’obbligo di fornire l’informativa riguarda l’intero panorama delle professioni intellettuali. Sono inclusi sia i professionisti iscritti a ordini o collegi, sia coloro che esercitano senza un albo di riferimento.

La regola si applica a tutti i contratti di prestazione d’opera intellettuale, ossia a quegli incarichi in cui il cliente affida un compito specifico da svolgere grazie alle competenze tecniche e cognitive del professionista.

Restano, invece, esclusi i contratti che prevedono la cessione o l’utilizzo di opere già pronte, come avviene nei contratti editoriali o artistici privi di un incarico diretto. In questi casi, non è necessario comunicare l’uso dell’intelligenza artificiale.

Come deve essere redatta l’informativa

La normativa non impone un formato standard per l’informativa, ma la forma scritta risulta la più efficace per comprovare l’avvenuta comunicazione. Il documento può essere inserito direttamente nella lettera di incarico, nel mandato o in un allegato dedicato, in modo da costituire un riferimento stabile e consultabile nel tempo.

Le linee guida individuano tre elementi fondamentali da rispettare nella redazione:

  • comunicare la possibilità di utilizzo dell’IA: il professionista deve dichiarare esplicitamente che potrà servirsi di strumenti di intelligenza artificiale come supporto al proprio lavoro;
  • precisare i limiti di impiego: l’uso dell’IA deve riguardare esclusivamente attività strumentali e di assistenza, sottolineando che il contributo umano resta il nucleo della prestazione;
  • adottare un linguaggio chiaro e comprensibile: il documento deve descrivere i sistemi impiegati e le loro finalità in modo semplice, evitando tecnicismi che possano confondere il cliente.

Utilizzo IA nella professione: il modello predisposto da Confprofessioni e ANF

Per agevolare i professionisti nell’adempimento del nuovo obbligo, Confprofessioni e l’Associazione Nazionale Forense (ANF) hanno realizzato un modello standard di informativa utilizzo IA (intelligenza artificiale). Il documento è frutto del lavoro di un gruppo di giuristi del Corso di Etica e Intelligenza Artificiale della Pontificia Università Antonianum, con l’obiettivo di offrire uno strumento pratico, immediato e conforme alle richieste legislative.

Questo modello rappresenta una base comune per tutti i professionisti interessati, indipendentemente dal settore di attività. Può essere facilmente allegato alla lettera di incarico, al consenso informato nel campo sanitario o ad altri contratti in cui sia previsto l’obbligo di trasparenza sull’uso delle tecnologie basate su IA.

Trovi qui confprofessioni-e-anf-modulo-informativa-ia-pdf da dare al cliente e da far firmare (una copia è da dare al cliente).

Informativa IA al cliente: un passo avanti verso l’etica digitale

L’introduzione dell’informativa non è solo un adempimento burocratico, ma un segnale di responsabilità verso un uso consapevole dell’intelligenza artificiale. La legge italiana riconosce il valore dell’innovazione, ma al tempo stesso ribadisce la centralità dell’essere umano nei processi decisionali e creativi.

La informativa utilizzo IA (intelligenza artificiale) diventa così uno strumento di garanzia, sia per i clienti che per i professionisti. Da un lato assicura trasparenza e tutela, dall’altro rafforza la credibilità di chi opera con integrità e competenza in un contesto sempre più tecnologico.

Riassumendo

  • Nuova legge impone ai professionisti di comunicare l’uso dell’intelligenza artificiale ai clienti.
  • L’obiettivo è garantire trasparenza e fiducia nell’impiego dell’IA nelle attività professionali.
  • L’IA può solo supportare, senza sostituire il pensiero critico e umano del professionista.
  • L’obbligo riguarda tutte le professioni intellettuali, con o senza iscrizione ad albi.
  • L’informativa deve essere scritta, chiara e descrivere modalità e limiti d’uso dell’IA.
  • Confprofessioni e ANF forniscono un modello pratico per adempiere all’obbligo di trasparenza.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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