The Dark Side of the Fisco. Peccato che non si tratta dei Pink Floyd

A partire da richieste assurde fino ad arrivare a sussidi a cui sembra quasi impossibile accedere, il lato oscuro del Fisco colpisce tutti noi.
2 anni fa
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Era marzo del 1973 quando i Pink Floyd pubblicavano The Dark Side Of The Moon, ovvero “Il lato oscuro della luna“. Considerato uno degli album più influenti nella storia del rock, ha cambiato per sempre il modo di ascoltare la musica. Così come la carriera della band. Ne è passato di tempo dal lancio dell’album in questione e tante cose sono cambiate nel mondo e nelle nostre vite.

Una cosa, però, sembra rimasta immutata, ovvero il cosiddetto lato oscuro del Fisco.

A partire da richieste assurde fino ad arrivare a sussidi a cui sembra quasi impossibile accedere, il paradosso della burocrazia italiana è destinato a colpire prima o poi ognuno di noi.

The Dark Side of the Fisco. Peccato che non si tratta dei Pink Floyd

Quante volte vi sarà capitato di aver diritto ad un’agevolazione ma non riuscire ad accedervi perché le modalità di accesso risultano particolarmente complicate? Oppure perché un determinato bando è già scaduto? Colpa del cittadino poco attento direbbero in molti! Ma è davvero sempre così? Molte volte, effettivamente, non si può negare che noi contribuenti siamo i primi a non prestare particolare attenzione alle varie scadenze fiscali.

Il Fisco, dal suo canto, non aiuta di certo a facilitare le cose. Basti pensare a tutte quelle volte in cui, anche le stesse amministrazioni, non sanno chi deve pagare determinate imposte e a chi. Una situazione che richiede l’intervento di un terzo ente, ovvero la Corte di Cassazione che interviene come un padre che cerca di sedare i litigi fra due fratelli un po’ monelli.

Peccato che a contendersi il gioco non siano due bambini capricciosi, bensì cittadini e enti pubblici. I primi alla costante ricerca di un escamotage per non mettere mano al portafoglio, mentre i secondi desiderosi di far entrare più soldi possibili nelle proprie casse. A tal proposito, inoltre, farà di certo piacere a tutti i cittadini sapere che viviamo in uno dei Paesi con le sanzioni amministrative più alte di molti altri Stati Europei.

Ovvero con valori che oscillano dal 120% al 200%. Se a questo si aggiunge il fatto che dando un’occhiata al Bilancio pubblico non è dato sapere quanto spende effettivamente ogni anno lo Stato, ecco che i dubbi sembrano destinati a sparire.

L’importanza di una riforma fiscale

Se i cittadini non sanno esattamente quanto spende lo Stato, d’altronde, perché quest’ultimo dovrebbe sapere a quanto ammontano le nostre entrate e uscite personali? In fin dei conti quando, ad esempio, decidiamo di acquistare un immobile o un terreno non sappiamo mai fin da subito quante imposte pagheremo ogni anno. Questo perché il sistema tributario italiano è talmente complesso e variegato da non poter stabilire a priori a quanto ammonti il carico fiscale. Un lato oscuro, quello del Fisco, che getta l’ombra sui nostri risparmi. La speranza, pertanto, è quello di poter avere finalmente un po’ di luce, magari attraverso l’attuazione di una riforma ad hoc.

Veronica Caliandro

In InvestireOggi.it dal 2022 si occupa di articoli e approfondimenti nella sezione Fisco. E’ Giornalista pubblicista.
Laureata in Economia Aziendale, collabora con numerose riviste anche su argomenti di economia e attualità. Ha lavorato nel settore del marketing e della comunicazione diretta, svolgendo anche attività di tutoraggio.

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