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Oggi: 05 Dic, 2025

Al termine della Naspi cosa fare? Ecco la soluzione, arriva la pensione anticipata

Ecco cosa bisogna fare al termine della Naspi per rientrare in una delle due misure di pensionamento per i disoccupati.
3 mesi fa
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La pensione con 30 anni di contributi nel 2026, ecco tagli, penalizzazioni o limiti a cui sono assoggettati i richiedenti l'Ape sociale.
Foto © Licenza Creative Commons

Due diverse soluzioni di pensionamento anticipato sono a disposizione di un lavoratore che ha perso il posto di lavoro e che nel 2025 come nel 2026 si troverà a dover decidere cosa fare al termine della Naspi. In un caso, non esiste alcun limite anagrafico; nell’altro, invece, è necessario aver compiuto almeno 63 anni di età. In entrambi i casi, però, queste misure possono rappresentare una valida risposta per chi, concluso l’ammortizzatore sociale, si chiede come accedere alla pensione.

Soluzione 1, al termine della Naspi la pensione anticipata per i precoci

La pensione dei lavoratori precoci non sarà toccata da provvedimenti nella Legge di Bilancio.

La nota Quota 41 resterà in vigore, anche se si discute di una sua versione “flessibile”. Quest’ultima, destinata a sostituire Quota 103, fisserebbe il limite anagrafico a 62 anni, ma prevederebbe penalizzazioni più leggere sull’assegno.

Infatti, al posto del ricalcolo contributivo integrale (che comportava tagli anche superiori al 30%), si introdurrebbero riduzioni lineari per ogni anno di anticipo, con un massimo del 10% di perdita per chi lascia il lavoro 5 anni prima dei 67 previsti per la pensione di vecchiaia. La Quota 41 tradizionale, invece, resterebbe priva di penalizzazioni, ma accessibile solo a quattro categorie specifiche, tra cui i disoccupati.

Ecco i disoccupati dentro la quota 41 per i precoci

Si tratta, nello specifico, di lavoratori che hanno perso l’occupazione non per loro colpa diretta. Devono essere disoccupati che hanno richiesto la Naspi e che l’hanno percepita interamente. Solo dopo 3 mesi dall’ultima indennità incassata è possibile presentare domanda di pensione con Quota 41.

Poiché la misura è destinata ai precoci, occorre dimostrare di rientrare in questa categoria: dei 41 anni di contributi richiesti (indipendentemente dall’età), almeno 12 mesi devono essere stati versati prima dei 19 anni di età.

Tale requisito può essere soddisfatto anche sommando periodi di lavoro discontinui.

Soluzione 2, al termine della Naspi l’Ape sociale

Un’altra possibilità per i disoccupati provenienti dalla Naspi è rappresentata dall’Ape sociale, che consente un passaggio diretto dall’ammortizzatore sociale alla pensione, senza i 3 mesi di attesa previsti per Quota 41.

In questo caso, infatti, basta aver terminato la percezione dell’intera indennità Naspi per poter presentare la domanda. Per l’accesso all’Ape sociale sono richiesti almeno 30 anni di contributi versati e un’età minima di 63 anni e 5 mesi.

Modifiche in arrivo per l’Ape sociale dei disoccupati?

Per quanto riguarda i disoccupati, non si escludono novità normative. Negli ultimi anni, infatti, alcune sentenze hanno accolto i ricorsi di lavoratori ai quali l’INPS aveva negato l’Ape sociale per mancata fruizione della Naspi.

I giudici hanno stabilito che l’obbligo di percepire interamente la Naspi vale solo per chi l’ha effettivamente richiesta, poiché Ape sociale e Naspi non sono cumulabili. Ne consegue che anche chi, pur avendone diritto, non ha usufruito della Naspi, può comunque accedere all’Ape sociale. E anche ottenere dall’INPS il via libera al pensionamento anticipato.

Alla luce di queste interpretazioni, il governo sembrerebbe intenzionato a modificare la normativa, aprendo la possibilità di accedere all’Ape sociale a tutti i disoccupati con almeno 63 anni e 5 mesi, indipendentemente dall’aver percepito o meno la Naspi.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.