Gli hacker hanno sferrato un’offensiva contro Yahoo! Mail, rubando un numero non precisato di password e compromettendo diversi account. A comunicarlo è stata la stessa società di Sunnyvale su Tumblr, che ha inoltre invitato i propri utenti a modificare immediatamente le password al fine di non farsi rubare i dati sensibili. Un problema non di poco conto che Yahoo! ha cercato di smussare invano. Sarebbero milioni gli account compromessi. Al momento non è possibile sapere se si tratti di una dimostrazione finalizzata a denunciare il livello di scarsa sicurezza di Yahoo! (come successe a Snapchat questo capodanno), ma ci sembra inverosimile: più probabile invece che si tratti di un’operazione criminale a tutti gli effetti.

 

 

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Yahoo! Mail hackerata: quanti account compromessi?

Ancora non si conosce l’esatto numero di account compromessi, ma quel che si sa per certo è che il servizio di posta elettronica di Yahoo! è il secondo più grande al mondo dopo quello di Google: ciò significa che i 273 milioni di utenti iscritti a Yahoo! Mail sono tutti potenziali vittime dell’operazione che ha sconvolto la compagnia di Sunnyvale, la quale ha tuttavia tentato di rassicurare i propri utenti affermando un lavoro subitaneo dei propri tecnici per risolvere il problema e informando che i dati potrebbero essere stati rubati dal database di un’azienda terza. Inoltre, l’azione criminale sarebbe stata agevolata dalla ripetitività con cui gli utenti scelgono sempre le stesse password quando occorre iscriversi a un servizio. 

 

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L’attacco è tuttavia anche una dimostrazione di come le recenti promesse dell’ad Marissa Mayer sono state evase, visto che tra novembre e dicembre aveva affermato che Yahoo! Mail avrebbe garantito un maggiore livello di sicurezza grazie a protocolli più all’avanguardia.

Cosa che non ha minimamente preoccupato gli hacker vista la recente azione. 

Un altro tonfo per la Mayer, già in bilico dopo aver assunto la guida di Yahoo! per rinverdirne il bilancio, che ha già dovuto far fronte a un considerevole calo della pubblicità