La crisi economica scatenata dal Covid ha incrementato il numero di truffe online, ora spunta la classifica dei marchi più imitati sul web al fine di ingannare gli internauti e appioppar loro una bella truffa. Quali sono le marche più imitate al tal scopo?

Truffe online, brand più imitati

Bisogna prestare la massima attenzione quando veniamo contattati via mail da questi brand, poiché secondo una ricerca si tratta dei più imitati dagli hacker, i quali simulano le pagine di tali grandi marchi al fine di affiliarci una terribile truffa.

Il phishing attacco ormai si basa proprio sulla riproduzione più o meno fedele di queste grandi marche con pagine che simulano quelle ufficiali al fine di far cedere le nostre resistenze e digitare innocentemente tutti i nostri dati.

Omer Dembinsky, Data Research Manager di Check Point, ha dichiarato a tal proposito: “Nel primo trimestre del 2021 i criminali hanno aumentato i loro tentativi per rubare i dati personali delle persone impersonando marchi leader e i nostri dati mostrano chiaramente come cambiano le loro tattiche di phishing per aumentare le possibilità di successo. Il cambiamento osservato nell’ultimo trimestre è stato nel settore bancario. Le principali istituzioni bancarie, come Wells Fargo e Chase, sono diventate le risorse principali dei criminali informatici per attirare le persone nel cosiddetto brand phishing”.

Classifica marchi imitati per truffe online

Ma andiamola a vedere questa classifica relativa ai marchi più imitati online per le truffe via mail:

Microsoft – 39%
DHL – 18%
Google – 9%
Roblox – 6%
Amazon – 5%
Wells Fargo – 4%
Chase – 2%
LinkedIn – 2%
Apple – 2%
Dropbox – 2%

Diffidare quindi da queste mail che spesso sono caratterizzate da errori grammaticali, si presentano come urgenti e fanno anche chiari riferimenti ai nostri conti bancari. È sicuramente un tentativo di raggirarci al fine di arrivare ai nostri dati, compreso quello dell’home banking. Sconsigliatissimo inoltre scaricare software presenti in queste mail, potrebbero essere programmi che consentono poi all’hacker di prendere il controllo del nostro device da remoto.

Potrebbe interessarti anche Dubbi e perplessità sulla Digital Green Pass, il certificato per chi può viaggiare