A quanto pare le nuove tessere sanitarie presenta un problema non da poco, manca il microchip, elemento tecnologico fondamentale per accedere ai servizi online. Come fare quindi per ovviare al problema? Purtroppo, come al solito, nel nostro paese le cose non funzionano alla perfezione, e in questo caso a mancare è soprattutto una adeguata comunicazione tra gli enti che offrono tali servizi e il cittadino. Cerchiamo quindi di capire come ovviare al problema e porvi rimedio.

Tessere sanitarie, perché sono senza microchip?

Mentre il resto della tecnologia avanza con il Metaverso, purtroppo il nostro paese rimane nelle istituzioni ancora enormemente indietro.

Sono 10 milioni gli italiani che ogni anno hanno a che fare con la tessera sanitaria, tra quelli che la devono rinnovare e quelli che devono acquisirla per la prima volta nella loro vita. La tessera in questione, detta anche Carta dei Servizi, è uno strumento utile non solo per certificare l’iscrizione al servizio nazionale, cosa che faceva anche il vecchio codice fiscale, ma atta anche a permettere al cittadino di accedere a determinati servizi dedicati ad esso. Il problema è che senza questo microchip presente nelle precedenti versioni, tale accesso è impossibilitato. Ma come mai non c’è? Cosa è successo?

Per rispondere a questa domanda dobbiamo spostarci in Ucraina. Purtroppo sì, anche in questo caso il problema è il conflitto bellico che si è instaurato tra gli ucraini e la Russia. Entrambi i paesi sono ricchi di palladio, elemento chimico necessario per la costruzione di questi microchip. Una nota del Ministero dell’Economia e delle Finanze spiega infatti che: “La novità è dovuta alla carenza di materiali semiconduttori per la produzione dei microchip, generata dalla grave crisi internazionale”. Oltre al palladio, anche il neon è un altro elemento fondamentale per le industrie che lavorano alla composizione di questi chip magnetici. E anche in questo caso, Russia e Ucraina ne sono piene.

Come se non bastasse, c’è stato anche l’embargo di forniture di materie prime della Cina ai danni del Taiwan, cosa che ha complicato ulteriormente le cose, visto che il Taiwan è leader nell’assembramento di microchip.

Tessere sanitarie, come accedere ai servizi online?

Insomma, la situazione è decisamente critica e dal primo giugno le nuove tessere sanitarie diffuse dal Ministero dell’Economia e delle Finanze risultano quindi sprovviste di questo elemento determinante per l’accesso ai servizi online da parte del cittadino. Come ovviare quindi al problema? Purtroppo, se le complicazioni internazionali non sono una colpa italiana, lo sono invece la mancata comunicazione con i cittadini. Solo pochi comuni infatti hanno avvisato del problema invitando i cittadini a non buttare la vecchia tessera. Coloro che quindi hanno rinnovato la tessera e si trovano con quella nuova, sono dunque invitati a conservare la vecchia carta ed estenderne la durata fino alla fine del 2023 prima che scada.

Per estendere la durata della precedente carta dei Servizi bisogna andare sul sito www.sistemats.it ed utilizzare il proprio codice Pin fornito in passato all’invio della carta in questione. In questo modo sarà quindi possibile continuare ad accedere ai servizi online dedicato al cittadino, mentre la tessera sanitaria appena arrivata sarà valida solo come codice fiscale e certificazione dei propri dati primari, oltre che come Tessera europea di assistenza malattia. Sarebbe stato sicuramente doveroso da parte degli organi preposti avvisare però i cittadini di questa mancanza, al fine di non trovarsi poi senza quella vecchia e quindi impossibilitati all’accesso dei servizi online.