La startup modenese Glassup sta cercando di raccogliere duecentocinquantamila euro di fondi attraverso una campagna di equity crowdfunding alla quale si può accedere mediante la piattaforma Tip Ventures. Si potrà partecipare a tale campagna fino al 4 di settembre e gli investitori potranno diventare titolari di una quota della società fino ad ottenere un massimo del 9% del capitale. Ma di cosa si occupa Glassup e i suoi prodotti saranno per tutti o solo per aziende?
Startup Glassup: ecco di cosa si occupa
La Glassup è una startup modenese che produce smartglass di design italiano.
Grazie alla tecnica, che è molto simile a quella dell’olografia, i contenuti desiderati appariranno sulla lente destra dell’occhiale. Gli smartglass permetteranno di accedere, poi, a tutte le attività di una app come la lettura di una mail, la traduzione di un testo semplicemente l’ itinerario di un viaggio. Gli occhiali, all’apparenza, sembreranno semplici lenti da vista ma al loro interno conteranno un circuito miniaturizzato. Esse, molto probabilmente, saranno vendute sul mercato al prezzo concorrenziale di circa quattrocento euro.
Glassup realizzerà smartglass per tutti o soltanto per le aziende?
La Glassup oltre agli occhiali hi-tech, pensati per tutti, sta sviluppando un prodotto industrial (con telecamere ed un misuratore di calore) per le esigenze delle industrie. La possibilità di poter investire su tale progetto, attraverso la piattaforma Tip Ventures, ricordiamo che scadrà a settembre. Il lancio del prototipo, infatti, è fissato per ottobre e ciò dovrebbe avvenire all’interno della fiera a Santa Clara in California del settore Werable Tech Show.
Ricordiamo infine che la Glassup è nata nel 2011 grazie all’esperienza nel settore hi-tech di Francesco Giartosio e a quella nel settore dei dispositivi ottici di Gianluigi Tregnaghi. In tutti questi anni,poi, i soci fondatori hanno investito circa cinquecentomila euro per la ricerca e lo sviluppo. E a tale denaro si devono aggiungere ulteriori duecentomila euro ricevuti come finanziamento dall’Unione Europea. Grazie al crowdfunding, infine, sono stati raccolti ulteriori duecentodiecimila euro.
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