Tutto correlato, anzi connesso, è proprio il caso di dirlo quando si parla di 5G, in questo caso però non si parla appunto solo di quello, ma di tutto ciò che ad esso è correlato in merito allo Smart Mobility e alla teoria secondo la quale nel giro di meno di 10 anni avremo in Europa 4 milioni idi veicoli a guida autonoma, e l’investimento Anas sembra testimoniarlo.

Guida autonoma e smart mobility

A che punto siamo con la guida autonoma? L’investimento da un miliardo di euro da parte dell’Anas ci fa capire che il momento è maturo.

L’Anas, società per azioni italiana, entrata a far parte da gennaio 2018 nel gruppo societario di Ferrovie dello Stato Italiane, ha infatti investito prepotentemente ora in quella che potrebbe appunto essere la tecnologia dell’immediato futuro. Secondo le stime di P&S Intelligence infatti, entro il 2030 potrebbero circolare più di 4 milioni di veicoli a guida autonoma. Questo perché il 5G rende finalmente possibile quelle infrastrutture necessarie per tale tecnologia.

Parliamo di IoT (Internet of Things), AI (Artificial Intelligence), Big Data e sensoristica avanzata, tutte tecnologie atte, appunto, a sostenere le infrastrutture che sorreggono il mondo dello Smart Mobility e, nel caso specifico, della guida autonoma. E sappiamo che unica possibilità per rendere possibile ed efficace questa comunicazione infrastrutturale era quella di arrivare finalmente al 5G. Certo, ci sarà poi da risolvere la questione cloud, ossia come riuscire a immagazzinare tutte le informazioni, le mappature delle strade. Ossia, come riuscire a risolvere il problema dello spazio di archiviazione di queste informazioni, ma evidentemente i tempi sono maturi anche per questo, e sappiamo infatti quanto il mondo dei big data stia facendo passi da gigante in questo senso.

Anas, l’investimento per la guida autonoma

Durante un webinar online dal titolo “La mobilità del futuro”, l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Anas, Massimo Simonini, ha rilasciato diverse sue impressioni in merito.

Come dicevamo, 1 miliardo di euro sarà l’investimento complessivo della società, ed è in corso una prima fase con un investimento di 250 milioni di euro. Nel progetto, dice Simonini, “alcuni dei più importanti assi strategici del Paese: l’itinerario E45-E55 ‘Orte-Mestre’, in Veneto la statale 51 “di Alemagna”, in Sicilia la Tangenziale di Catania e la A19 ‘Autostrada Palermo-Catania’, nel Lazio le autostrade A90 ‘Grande Raccordo Anulare di Roma’, A91 ‘Autostrada Roma-Aeroporto di Fiumicino’ e la A2 ‘Autostrada del Mediterraneo’”.

Per il delegato, fondamentale anche la sostenibilità del progetto stesso, con la creazione di Green Island, isole verdi atte ad “alimentare tutti gli apparati della stessa Smart Road tramite generazione di energia sostenibile. Saranno installati sistemi di ricarica veicoli e sistemi di ricarica di droni per il monitoraggio e le ispezioni di opere civili e della strada”. Questo dunque il progetto Anas, un progetto ambizioso che però segna il passo con il futuro che avanza.

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