Il Pew Research Center ha voluto prevedere come saranno internet, la tecnologia e la nostra vita in generale nel 2025 a un gruppo di esperti e intellettuali: le risposte date sono tra le più svariate, ma certamente si dimenano tra un futuro ottimista, pieno di speranza e positività, e la visione di un tempo fosco, oscuro e costantemente sorvegliato. Cosa ci aspetta nel 2025? Siamo andati ad approfondire la lunga analisi del Pew Research Center (per leggere l’intero approfondimento, cliccate qui) cercando di riassumere i punti salienti: ecco 14 previsioni su come sarà la nostra vita nel 2025.

 

 

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Internet, anno 2025: 8 previsioni positive

  • Il flusso di informazioni tramite internet sarà invisibile: per David Clark (MIT) tutti i dispositivi tecnologici saranno integrati tra loro e tra loro comunicheranno. Internet sarà più pervasivo, ma meno esplicito, fondendosi con gli altri strumenti e mezzi che avremo a disposizione. Per Joe Touch (University of Southern California Information Sciences Institute) non ci limiteremo semplicemente ad andare online, perché saremo “già” online. 
  • Più condivisione, meno ignoranza: sarà un mondo più che integrato che mai secondo Bryan Alexander (National Institute for Technology in Liberal Education), mentr eper Paul Jones (University of North Carolina), internet ci rende “Villagers reali”, ovvero gli abitanti di ciò che vediamo in televisione. 
  • Persone più consapevoli: per lo scrittore Patrick Tucker cambieremo il nostro comportamento nei confronti degli altri, avendo un più rapido accesso (gratuito) alle informazioni, il che, in breve, ci renderà più intelligenti, mentre per Judith Donath (Berkman Center for Internet and Society dell’Università di Harvard ) cambierà il nostro modo di concepire la fiducia, il successo e il fallimento valutando l’impegno degli altri. 
  • Dispositivi indossabili e salute fisica: non resta che dare un occhio alle nuove tecnologie indossabili che modificheranno la nostra vita in meglio, soprattutto in relazione alla nostra salute fisica, ma non solo. Daren Brabham (University of Southern California) è convinto che grazie a questi dispositivi cambieranno un sacco di cose, soprattutto i modi di interagire, nonché molti lavori, tra cui le attività di polizia e spionaggio. 
  • Consapevolezza politica: Rui Correia (NetDay Namibia) si aspetta nuove rivolte à la primavera araba a causa di una sempre più ampia consapevolezza politica e di un’informazione in grado di circolare liberamente e molto rapidamente. Per Nicole Ellison, (School of Information dell’Università del Michigan), un mondo interamente collegato aumenterà la consapevolezza delle disparità sociali ed economiche. 
  • Ubernet: David Hughes, un pioniere di internet attivo dagli anni Settanta, ha affermato che la Ubernet (non l’Internet) sarà in grado di collegare tutte le persone che popolano questo pianeta e ciò diminuirà il potere di controllo degli Stati Nazione e abolirà i limiti geografici. 
  • Non una, ma più internet: diversi esperti, soprattutto intellettuali e futurologi, sono concordi nell’affermare che internet nel futuro si frammenterà e ci saranno più internet: alcune richiederanno un codice di accesso, altre prometteranno una maggiore privacy. Sostanzialmente, la previsione indica una geopoliticizzazione di internet. 
  • Una rivoluzione nel campo dell’istruzione: le frontiere dell’educazione e dell’istruzione saranno abbattute e ciò permetterà di risparmiare sulle spese, senza alterare la qualità dell’insegnamento. Ed è quello che ha già fatto e sta già facendo secondo Doc Searls (Berkman Center dell’Università di Harvard), a livelli mai raggiunti prima. 

 

Internet, anno 2025: 6 previsioni negative

  • Espansione del divario economico-sociale: negativa e pessimista la tesi di Oscar Gandy (University of Pennsylvania), secondo cui si allargherà il divario economico-sociale tra i ceti abbienti e quelli meno abbienti, con ripercussioni che potrebbero sfociare anche in disordini e violenze causate dal risentimento e della povertà. 
  • Aumento della criminalità: per Llewellyn Kriel (TopEditor International Media Services) internet non sta cambiando l’umanità, anzi: tossicodipendenza, abusi, stalking e criminalità si trasferiranno sulla rete e dilagheranno. La privacy e la sicurezza diventeranno un ricordo e il cyber-terrorismo diventerà una realtà quotidiana con cui fare i conti. 
  • Maggiore controllo da parte dei governi: Paul Babbitt (Southern Arkansas University) e Anoop Ghanwani (Dell) sono concordi nell’affermare che i governi si abitueranno a usare internet, anche come strumento di controllo politico e sociale. 
  • Addio alla privacy: nel 2025 la privacy sarà un lusso che potranno permettersi solo le persone benestanti e culturalmente educate. Tutto il resto della popolazione sarà invece ben lieto di scendere a compromessi per avere servizi efficienti e allo stesso tempo minore controllo sui propri dati personali. Un po’ quello che sta accadendo ora. Suscita curiosità (e un po’ d’ironia) che l’intervistato che ha espresso questo punto di vista abbia voluto restare anonimo. 
  • La tecnologia supera l’umanità: per Randy Kluver (Texas A&M University) la tecnologia corre troppo rispetto alla velocità e allo spirito di adattamento di una buona parte della popolazione. Sostanzialmente, la tecnologia supera (ha già superato) l’umanità e questa è una cosa che spaventa e che non porterà a nulla di buono. 
  • Cambiamenti veloci e superficialità: per Nishant Shah internet sta già cambiando il nostro modo di vivere, ma questo processo è in continua accelerazione e potremo non essere pronti. Più pessimista Bob Briscoe (British Telecom) che profetizza una maggiore superficialità da parte delle persone di fronte a numerosi canali mediatici e un dilagare della criminalità che sarà più agevolata dal non avere il contatto fisico diretto con le proprie vittime. 

 

Internet, anno 2025: il futuro è meglio crearlo

La conoscenza del passato e la capacità di capire il presente per predire il futuro può sicuramente darci la giusta direzione da seguire per evitare la spirale negativa in cui internet può cadere e valutarne gli aspetti positivi al fine di incrementarli e farli crescere.

Si tratta semplicemente di creare il futuro, inventarlo, piuttosto che predirlo, tentando di razionalizzarlo e piegarlo alle esigenze delle persone a fin di bene.
Per diminuire il divario economico-sociale, anziché aumentarlo; per proteggere le persone, anziché esporli ai rischi; per dare maggiore accesso a un’informazione attendibile, anziché schiavizzare gli utenti in un regime dove il flusso di informazione è assoggettato al demone della superficialità.
 

Solo così si può cambiare il futuro. O meglio, inventarlo

E voi come ve lo immaginate il vostro 2025?