Il 2020 è stato un anno terribile sotto tutti i punti di vista, e oggi ci accorgiamo che non ci siamo fatti mancare nulla nemmeno in termini di cybersecurity. Sono stati molteplici infatti gli attacchi informatici subiti dalle aziende, si stima che siano stati compromessi più dati lo scorso anni che negli ultimi 15 anni.

Cybersecurity, aziende a rischio

Sono 45,2 i miliardi di euro investiti dalle aziende per la cybersicurezza nel 2020, eppure non è bastato. Gli analisti ci dicono che di questo passo molte aziende rischiano di fallire, e a quanto pare anche in questo caso la vicenda è strettamente legata al Covid.

Infatti, non solo la crisi economica sta mettendo in ginocchio la ripresa, e non ci fa certo ben sperare quando l’incubo Coronavirus sarà finito, ma c’è anche un argomento ancora più strettamente correlato alla pandemia.

Il sistema sanitario è infatti quello più colpito dai data breach, gli ospedali sono stati oggetto di ripetuti attacchi ransomware al fine di ottenere i dati sensibili dei pazienti. È Matthew Ball, Chief Analyst di Canalys, a lanciare l’allarme. Secondo l’esperto analista, il problema è dovuto alla scarsa attenzione che negli ultimi tempi è data alla sicurezza digitale, lasciando quindi scoperta e vulnerabile la cybersicurezza della maggior parte delle aziende.

Cybersecurity, 2020 anno orribile

Il mondo tech sta godendo sempre più di una crescita esponenziale, ma parallelamente aumentano anche i rischi legati ai suoi device. Quindi i cybercriminali si adoperano in tutti i modi per raggiungere le informazioni e soprattutto i dati bancari e altre informazioni che possono trovare utili a nostro danno. Diventa quindi più importante che mai riuscire a mettere in sicurezza l’enorme Big Data a disposizione delle aziende.

Per comprendere meglio la mole di cui stiamo parlando, ecco alcuni numeri relativi alla crescita del 2020 dei device: i servizi di infrastruttura cloud sono aumentati del 33%. Zoom ha aumentato i suoi ricavi del 300%, aumento record anche per i notebook che registrano un secco +17%, mentre le webcam hanno avuto un incremento addirittura del 138% su base trimestrale.

Tutto esaurito anche per quanto le vendite di stampanti e inchiostri, con lo smart working che ha provocato anche l’aumento di vendite di router Wi-Fi domestici, +40% rispetto all’anno precedente.

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