Quando un titolo azionario registra performance elevate, l’investitore si trova spesso davanti a un bivio: incassare i profitti e liquidare la posizione oppure rimanere investito, sperando in ulteriori rialzi. Ma se il titolo ha già corso molto, il rischio di una correzione si fa concreto. La vera domanda, allora, non è solo “vendere o tenere?”, ma è: come reinvestire quel capitale in modo più efficiente e protetto?
Negli ultimi mesi, titoli come Monte dei Paschi di Siena hanno messo a segno performance straordinarie. Il titolo ha guadagnato oltre il 45% in meno di un anno, passando da 5 euro a oltre 7,30. Una corsa che ha premiato chi è entrato nei momenti più difficili, ma che oggi presenta anche nuove complessità.
Perché più un’azione cresce, più diventa vulnerabile a prese di profitto, cambi di sentiment e movimenti correttivi.
In questo contesto si inserisce l’“Equity Substitution”, una strategia sempre più usata dagli investitori evoluti. Il principio è semplice: sostituire un’azione salita molto con un certificato a capitale condizionatamente protetto, capace di:
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continuare a garantire un’esposizione indiretta al mercato;
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offrire una protezione al ribasso fino a una certa soglia (barriera);
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generare flussi cedolari mensili potenziali anche in assenza di rialzi;
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attivare meccanismi di autocall anticipato in caso di stabilità del sottostante.
Un’alternativa concreta alla vendita definitiva, che permette di cristallizzare il guadagno e rimanere nel mercato con un profilo di rischio-rendimento più controllato.
Un esempio pratico: cosa fare dopo un rally
Immaginiamo un investitore che abbia acquistato 1.000 azioni MPS a 5 euro. Oggi, con il titolo a 7,30, si trova con un valore di portafoglio di 7.300 euro.
Vendendo, realizza una plusvalenza di 2.300 euro. Ma cosa farne? Rientrare in un altro titolo bancario a rischio pieno? Lasciare la liquidità ferma?
Ecco dove entra in gioco l’equity substitution. Il capitale può essere reinvestito in certificati di investimento che:
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mantengono un legame con il settore bancario (es. MPS stessa o titoli simili);
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offrono cedole mensili con effetto memoria;
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prevedono una barriera di protezione sul capitale (es. 60%);
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hanno durata prefissata e possibilità di rimborso anticipato (autocall).
Due strutture reali sul mercato
1. Certificato Autocallable di Citigroup su MPS (ISIN: XS2990385564)
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Cedola mensile: 0,8917% (circa 10,7% annuo potenziale)
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Sottostante: Monte dei Paschi di Siena
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Barriera capitale e cedola: 60% del livello iniziale
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Effetto memoria: presente
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Autocall: attivabile dal 6° mese, con trigger decrescente
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Scadenza: ottobre 2028
Questa struttura consente di incassare una cedola ogni mese finché MPS rimane sopra la soglia barriera. In caso di ribasso, se a scadenza il titolo è ancora sopra il 60% del valore iniziale, si riceve il capitale investito. Altrimenti, si subisce una perdita proporzionale alla performance negativa del titolo.
2. Certificato Marex su Stellantis (ISIN: IT0006771015)
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Cedola mensile: 0,675% (circa 8,1% annuo potenziale)
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Sottostante: Stellantis
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Barriera: 60%
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Effetto memoria: presente
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Autocall: attivabile dal 6° mese
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Scadenza: ottobre 2028
Questo certificato è adatto a chi vuole spostare l’esposizione su un titolo industriale solido, mantenendo una logica di incasso periodico e protezione condizionata.
Perché considerare l’Equity Substitution
I vantaggi sono molteplici:
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Protezione: la barriera assorbe ribassi fino al 40% a scadenza;
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Rendimento regolare: cedole mensili, anche in fasi laterali del mercato;
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Efficienza fiscale: la vendita del titolo azionario genera una plusvalenza; il certificato può essere usato per compensare minusvalenze passate;
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Gestione attiva del portafoglio: si trasforma un rischio latente in una posizione più controllata;
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Flessibilità: l’autocall consente di rientrare in liquidità prima della scadenza se il sottostante performa.
Naturalmente, esistono anche dei rischi da considerare:
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Perdita di capitale: se il sottostante scende sotto la barriera a scadenza, si subisce una perdita proporzionale;
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Rendimento limitato: rispetto a una nuova crescita diretta dell’azione;
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Rischio emittente: è fondamentale valutare la solidità dell’emittente del certificato;
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Struttura complessa: è necessaria una buona comprensione dei meccanismi cedolari e di protezione.
Conclusione: protezione, rendimento e continuità
L’equity substitution rappresenta oggi una delle strategie più intelligenti per chi desidera trasformare il guadagno ottenuto in uno strumento di continuità. Non è una scelta passiva, ma un’azione proattiva: decidere di non uscire dal mercato, ma di modulare l’esposizione in funzione del contesto.
Per chi fosse esposto su MPS segnaliamo il certificate di Citigroup: XS2990385564
Per chi fosse esposto su Stellantis segnaliamo, invece, il certificate di Marex IT0006771015
Quando i mercati hanno già corso molto e le prospettive si fanno meno lineari, sostituire l’equity diretta con una struttura più protettiva può essere la scelta che fa la differenza tra un portafoglio esposto e uno governato con visione.
Non è il momento di vendere. È il momento di sostituire.