Buone notizie per il mercato dei titoli di stato, che riduce le distanze con la Germania ai minimi dal 2021. Il cosiddetto “spread” tra BTp e Bund a 10 anni è sceso nella mattinata odierna in prossimità dei 100 punti base. Si aggira a meno di 102 punti nel momento in cui scriviamo. A seguito delle tensioni sui dazi annunciati dall’amministrazione Trump, in aprile era risalito fin sopra i 130 punti. Un anno fa esatto stava in area 135 punti.
Si allenta tensione sui dazi
Tuttavia, la discesa dello spread verso i 100 punti non sta coincidendo con l’abbassamento anche dei rendimenti. Al contrario, il decennale italiano offre il 3,69% contro un minimo del 3,54% a cui aveva chiuso mercoledì scorso.
Sta verificandosi, infatti, che i rendimenti italiani stiano risalendo meno velocemente di quanto non abbiano fatto nel frattempo i titoli tedeschi. Per capire cosa stia accadendo, dobbiamo guardare ancora una volta a Washington. Il governo americano ha raggiunto un accordo con quello cinese per “congelare” i dazi per 90 giorni, al contempo tagliati reciprocamente.
L’accordo commerciale preliminare arrivare dopo che gli USA ne hanno siglato uno con il Regno Unito. I mercati sono ottimisti sul fatto che simili trattative possano essere avviate anche con l’Unione Europea e le altre economie mondiali con esiti positivi. Lo spread a 100 punti testimonia che gli investitori hanno riacquistato un po’ di appetito per il rischio. Infatti, stanno tornando a comprare azioni e a vendere obbligazioni. Nel compiere questo secondo atto, però, stanno concentrandosi sui titoli “core” come i Bund, verso i quali erano accorsi nelle scorse settimane per ripararsi dalle tensioni internazionali.
Oro giù dai massimi
Non è un caso che stia scivolando anche l’oro. La quotazione del metallo è scesa a meno di 3.260 dollari, ma ieri era sprofondata fin sotto i 3.210 dollari. In aprile era stato toccato l’ennesimo massimo storico a 3.488 dollari. A colpire i prezzi c’è anche il rafforzamento del dollaro, che nelle ultime 3 settimane guadagna in media il 3,5% contro le altre principali valute mondiali. Tra l’altro, proprio la risalita dei rendimenti gioca a sfavore dell’oro, che subisce la concorrenza dell’asset alternativo e provvisto di cedole.
Spread a 100 punti come a marzo
Il tonfo dello spread a 100 punti non arriva improvviso. Questa era stata la direzione a marzo, prima delle tensioni sui dazi. Il riarmo tedesco aveva provocato il deprezzamento dei Bund in misura superiore agli altri titoli di stato dell’Eurozona. La Germania è tra i pochi Paesi a potersi permettere di fare debito per la difesa. Ciò suggerisce che le emissioni di Berlino aumenteranno nei prossimi anni più che altrove, per cui le distanze in termini di rendimento si assottigliano con gli altri mercati. L’Italia si avvicina anche rispetto alla Francia, i cui Oat a 10 anni offrono al momento lo 0,34% in meno dei BTp. Nelle scorse settimane, erano arrivate a rendere anche lo 0,45% in meno.