Settimana bianca a Capodanno, ecco dove si paga di più e dove di meno

Le mete più costose e quelle più economiche per la settimana bianca a Capodanno. Ecco un quadro della situazione.
12 mesi fa
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settimana bianca a Capodanno

Una recente indagine ci svela prezzi in aumento per la settimana bianca a Capodanno quest’anno. Il 2023 ci saluta e se ne va, ma non lo fa certamente in punta di piedi, visti i costi dello sci. Sentir parlare di sci come sport popolare forse è un po’ troppo. Nell’immaginario collettivo lo si è sempre pensato come un passatempo per ricchi, o quantomeno per persone economicamente salde. Ora però si sta un po’ esagerando. Vediamo dove si paga di più e dove invece ancora conviene.

Costi troppo alti

L’indagine di Altroconsumo ci dice che ormai la settimana bianca è diventata una cosa esclusiva. Se nel nostro immaginario collettivo ci sono i film degli anni 80 con Greggio e Calà a Cortina d’Ampezzo che scimmiottano gli uomini di successo super ricchi, è altrettanto vero che poi in realtà fini a poco tempo fa i prezzi non erano così inaccessibili e tutto sommato una settimana bianca se la potevano concedere più o meno quasi tutti. Ora però le cose sono cambiate. Il fenomeno diventa ancora più salato se si prendono in considerazione Natale e Capodanno. Dallo studio emerge infatti che nel periodo delle festività, e più precisamente dal 30 dicembre al 6 gennaio, si arriverebbe a spendere in media dai 1.500 euro agli oltre 4.500 euro.

La succitata Cortina d’Ampezzo è proprio la più cara del paese, con un costo medio di 4566 euro per due persone nel periodo suddetto. Non è la prima volta che questa meta è al primo posto tra le più care del paese. Stavolta però sciare in questo luogo è diventato ancora più proibitivo, visto che si sta parlando di un aumento del 46% rispetto al 2022. La batosta arriva soprattutto a causa dello skipass. Certo, c’è ancora il modo di risparmiare consultando le offerte del web, con skipass a prezzi dinamici che permettono di alleggerire il conto. Il costo però in questo caso è di 74 a testa per una giornata all’insegna dello sci.

Settimana bianca a Capodanno, dove si paga di meno?

Per fortuna c’è ancora la possibilità di risparmiare nel nostro paese e concedersi quindi una settimana bianca a Capodanno senza spendere un occhio della testa. In questo caso la meta è Tarvisio, in Friuli-Venezia Giulia. I costi di viaggio sono ridotti del 50%, ma la meta si caratterizza soprattutto per gli aumenti contenuti rispetto allo scorso anno. In questo caso infatti si parla solo del 7% in più rispetto ai prezzi del 2022. Infatti, il costo medio per due persone per una settimana bianca a Tarvisio è di 1595 euro. Le altre località economiche da segnalare sono Champoluc, dove la spesa in media è di 2.235 euro, e Vigo di Fassa, con una spesa media di 2.306 euro.

Rimane invece invariato il prezzo rispetto allo scorso anno ad Abetone, presso l’impianto locale di Champorcher, in Valle d’Aosta. Lo skipass non ha subito particolari scossoni nemmeno nel circuito di Montuosa Ski, sito tra le valli di Piemonte e Valle D’Aosta. In questo caso parliamo di un vero e proprio evento singolare, perché si tratta dell’unico skipass in Italia che ha subito una riduzione rispetto ai costi dello scorso anno. Il prezzo infatti per l’inverno 2023 è di 56 euro invece dei 58 del 2022. Insomma, la possibilità di una settimana bianca a Capodanno non è perduta, e c’è ancora qualche interessante meta che ci permette di risparmiare.

I punti chiave…

  • salgono i costi della settimana bianca quest’anno, con aumenti in tutte le mete;
  • Cortina d’Ampezzo è la meta più cara;
  • Tarvisio è invece quella più economica;
  • l’unica meta che ha registrato un leggero calo del prezzo dello skipass è Montuosa Ski.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

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