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Oggi: 05 Dic, 2025

La seconda casa pesa non solo per le tasse, ma anche sulla pensione

La seconda casa da investimento a rischio zavorra. Dopo le polemiche per la tassazione al 26% vediamo due casi in cui rischia di far diminuire (o perdere) la pensione
1 mese fa
2 minuti di lettura
IMU seconda casa, come si calcola l'imposta (esempio)

Possedere una casa è da sempre considerato un investimento sicuro per le famiglie italiane (il famoso mattone sinonimo di garanzia). Tuttavia, quando la proprietà non è la prima casa ma un immobile aggiuntivo, rischia di diventare un salasso sul fronte fiscale. E non tutti sanno che in alcuni casi può incidere negativamente sul diritto o sull’importo della pensione.

In questo articolo analizziamo due situazioni reali in cui avere una seconda casa intestata può comportare riduzioni o la perdita di alcuni trattamenti previdenziali:

  • il reddito da locazione che incide sulla pensione di reversibilità;
  • la proprietà immobiliare che influisce su assegni sociali o pensioni minime.

Nota bene: la prima casa non rientra in questi calcoli. Gli effetti si applicano solo a immobili diversi dall’abitazione principale.

La seconda casa pesa non solo per le tasse ma anche sulla pensione

Un argomento attuale per due motivi: il primo che sempre più pensionati cercano di arrotondare la pensione bassa affittando una seconda casa come investimento e il secondo riguarda invece in generale gli investimenti sulle seconde case che potrebbero finire nel mirino della Legge di Bilancio in approvazione in questi giorni. Si parla infatti, cosa che sta suscitando non poche polemiche e perplessità, di una tassazione del 26% per chi si affida a portali o piattaforme (come Booking o Airbnb ma anche altre meno note).

In questo clima di tensione chi ha una casa di proprietà (ovviamente ci riferiamo sempre a quelle dalla seconda in poi) si torna a discutere dei vantaggi degli investimenti immobiliari. Hanno ancora senso in Italia? Avere una casa in affitto (a lungo termine o breve che sia) è una soluzione vantaggiosa o rischia di diventare un peso? E allora in questo spunto di riflessione inseriamo anche il caso specifico dei pensionati.

Anzi due casi.

Quando il reddito da locazione incide sulla pensione di reversibilità

Il primo caso riguarda la pensione di reversibilità, ovvero il trattamento che spetta ai superstiti del pensionato o lavoratore deceduto. In base alla normativa vigente (legge 335/1995), la pensione può subire riduzioni se il beneficiario percepisce altri redditi, inclusi quelli da locazione di immobili.

Il reddito da affitto entra a pieno titolo nel calcolo dei redditi complessivi. Quando il totale supera determinate soglie, l’importo della reversibilità viene automaticamente decurtato:

  • oltre 3 volte il trattamento minimo INPS annuo → riduzione del 25%;
  • oltre 4 volte → riduzione del 40%;
  • oltre 5 volte → riduzione del 50%.

Ciò significa che una seconda casa affittata può ridurre sensibilmente la pensione di reversibilità. È quindi importante verificare preventivamente come i canoni percepiti influenzano il reddito complessivo.

Consiglio pratico: chi percepisce o percepirà una pensione di reversibilità dovrebbe chiedere un calcolo preventivo all’INPS o a un patronato, valutando anche se mantenere o meno l’immobile a reddito.

Quando la proprietà immobiliare può ridurre assegni sociali o pensioni minime

Il secondo scenario riguarda invece le prestazioni assistenziali e integrative, come l’assegno sociale o la pensione minima. In questi casi l’INPS valuta i redditi complessivi del richiedente, inclusi quelli derivanti da proprietà immobiliari diverse dalla prima casa.

Il solo possesso di una seconda casa può incidere sul diritto alla prestazione? La risposta purtroppo è affermativa. Questo se l’immobile genera reddito o viene conteggiato ai fini IRPEF, l’importo dell’assegno sociale o della pensione minima può diminuire o essere revocato.

Per ottenere l’assegno sociale nella misura piena, il richiedente non deve avere redditi. Se il reddito supera la soglia annuale stabilita, anche di poco, l’importo viene proporzionalmente ridotto. In presenza di più immobili, anche non affittati, il valore catastale e il reddito imputato possono compromettere il diritto.

Consiglio pratico: chi è vicino alla pensione o richiede prestazioni assistenziali dovrebbe valutare il peso del proprio patrimonio immobiliare. In alcuni casi può convenire concedere l’usufrutto, vendere o destinare l’immobile a un familiare, per non superare i limiti reddituali.

Riassumendo

  • La prima casa è esclusa dai calcoli.
  • I redditi da locazione possono ridurre la reversibilità.
  • Le proprietà aggiuntive incidono sui requisiti per pensioni minime o assegni sociali.

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

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