Se abbiamo intenzione di acquistare un nuovo televisore, solitamente analizziamo una serie di parametri che vanno dal design alla qualità delle immagini; solitamente, si sottovalutano i consumi e può essere utile essere in grado di leggere l’etichetta energetica per farsi un’idea di quali possano essere. In questo articolo forniremo tutte le informazioni utili e qualche esempio.

Etichetta energetica della TV: come si presenta

Innanzitutto occorre fare una premessa: l’etichetta energetica può darci un’indicazione sui consumi probabili, ma i fattori in ballo sono molteplici.

È chiaro che, ad esempio, basta cambiare la luminosità dello schermo per accrescere o diminuire i consumi in maniera abbastanza netta. L’etichetta energetica, seconda una direttiva europea, deve riportare i dati di consumo relativi alle modalità standard, cioè nella configurazione base con cui esce dalla confezione; significa, ad esempio, che se le impostazioni sono a forte impatto visivo (anche per mostrarsi al meglio delle proprie potenzialità), basterà regolare la luminosità per risparmiare. Solitamente, una buona regolazione permette di consumare meno rispetto alle condizioni standard.

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Come leggere l’etichetta energetica del TV

Il primo elemento da tenere presente nella ‘lettura’ di un’etichetta energetica è la classe di efficienza che è calcolata su una scala da A++ a D; si tratta di un calcolo molto complesso all’interno del quale rientrano vari fattori, ma l’indicazione è chiara: una TV di classe A++ consumerà meno di una di classe B, anche se una televisione A++ con schermo molto ampio potrebbe consumare comunque di più di una TV di classe B con schermo di dimensioni più ridotte.

Il secondo elemento che si ritrova sulle etichette energetiche riguarda il consumo in watt, il quale è calcolato a partire da alcuni test di utilizzo. Si tratta, ovviamente, di un indicatore di potenza e non di consumi: significa che non tiene conto del periodo di tempo in cui la TV resta accesa; in questo senso, è più utile il dato di consumo espresso in KWh/anno, in quanto definisce il consumo annuo calcolato a partire dall’ipotesi che l’apparecchio resti acceso per 4 ore al giorno per tutti i 365 giorni dell’anno.

Quanto costa allora una TV?

Secondo alcuni calcoli effettuati dal sito DDay.it, a partire proprio dal valore dei KWh/anno e immaginando un costo medio di 0,20 centesimi a KWh, il risultato può sembrare sorprendente: la TV che consuma di più in assoluto, tra quelli presi in considerazione, è il Samsung Q9 da 75 pollici, il quale costa circa 80 euro all’anno (utilizzandolo circa 4 ore al giorno); i più economici, considerando un 55 pollici, presentano consumi intorno ai 30 euro. Insomma, qualunque sia la scelta, sembra davvero che le spese per una TV siano sostenibili in ogni caso.

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