Qualche giorno all’interno della trasmissione UnoMattina si è parlato di truffe telefoniche e di abbonamenti non richiesti dopo che la Guardia di Finanza ha scoperto una mega truffa nelle scorse settimane.

La trasmissione ha raccontato la brutta storia di una donna che si è ritrovata innumerevoli abbonamenti sul suo smartphone e la Polizia Postale ha diramato dei consigli per non cadere vittime di tali tranelli.

Una brutta storia

La signora Francesca di Santa Margherita Ligure ha raccontato alla trasmissione UnoMattina la sua odissea riguardante abbonamenti non richiesti sullo smartphone.

Tutto è iniziato, spiega la donna, circa due anni fa quando ha cominciato a trovare sul suo telefonino degli Sms che comunicavano che erano attivi alcuni servizi (che però non erano stati richiesti) a pagamento.

I servizi avevano costi: di 5 euro, di 7 euro alla settimana  per cui si arrivava ad una cifra mensile di circa 150 euro. All’inizio la donna credeva che fossero i bambini ad attivare servizi a pagamento non intenzionalmente ma toccando ad esempio un banner.

Una notte, però, la signora ha spento il telefono e al mattino si è comunque ritrovata un sms che diceva che alle 2 di notte era stato attivato un nuovo servizio. Purtroppo la donna non è riuscita a toglierlo in nessun modo anche perché dall’altro lato le veniva comunicato che non vi era nessun abbonamento in essere.

Francesca si è sentita allora truffata ed ha contattato la Polizia Postale. Tale organo ha comunicato alla donna che avrebbe dovuto contattare il suo gestore telefonico chiedendo di togliere subito tale servizio e di richiedere il blocco degli sms.

Come si sottoscrive un abbonamento in maniera inconsapevole e i consigli della Polizia Postale

Massimo Bruno della Polizia Postale è intervenuto alla trasmissione Uno Mattina fornendo delle dritte per non restare vittime di truffe telefoniche o abbonamenti non richiesti. Ma perché si verificano le truffe? Bruno ha spiegato che tutti utilizzano il cellulare o meglio lo smartphone per collegarsi ad internet.

Può però capitare durante la navigazione di imbattersi in pagine web nelle quali sono presenti piccoli banner pubblicitari che se sfiorati o cliccati attivano servizi a pagamento.

Molto spesso, però, non è nemmeno necessaria la presenza di un banner pubblicitario: basta navigare soltanto all’interno di una pagina che solitamente scommette sulla curiosità. Ad esempio clicchiamo sulle 10 spiagge più belle del pianeta per interesse o curiosità e andiamo a visualizzare le fotografie. Ma ad un certo punto dopo la seconda, terza immagine a margine della quarta fotografia compare una piccolissima scritta molto difficile da leggere (sopratutto quando si usa un telefono cellulare) che informa che continuando a visualizzare quelle foto si aderirà ad un servizio.

Cosa fare allora per proteggersi?

Quando ci si accorge di essere incappati in un abbonamento non voluto, la Polizia Postale suggerisce di contattare subito il proprio gestore perché nell’immediatezza potrà procedere con la disattivazione dei servizi a tariffa maggiorata. Gli sms di valore aggiunto, infatti, arrivano in orari notturni in modo tale da ritardare l’intervento.

Sarà poi possibile rivolgersi alla Polizia Postale online che in tempo reale fornirà delle risposte. Il consiglio finale sarà quello di fare attenzione a quando si naviga in rete leggendo attentamente le pagine ed i contenuti di esse prima di cliccare su qualsiasi link e prima di proseguire la navigazione all’interno dello spazio.

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