Non si fa altro che parlare di stralcio delle multe e delle cartelle esattoriali fino a 1000 euro e ora arriva un’indiscrezione riportata da Ilmessaggero. Si starebbe pensando di lasciare ai comuni la decisione della cancellazione degli importi fino a mille euro e la scelta potrebbe essere discrezionale.

Questo perché, qualche settimana fa, Antonio Decaro, presidente Anci, ha lanciato un allarme con il quale ha quantificato in circa 1 miliardo il buco che avrebbero avuto i comuni a seguito della manovra.

Il condono delle cartelle esattoriali sotto i mille euro (dal 2000 al 2015), infatti, riguarderebbe in particolar modo, vista la cifra, le multe, le tasse sui rifiuti, l’Imu e altre imposte di entità modeste. Insomma il 90% dei crediti comunali.

L’indiscrezione

Ilmessaggero ha riportato un’indiscrezione sullo stralcio delle cartelle esattoriali citando le parole del viceministro all’Economia, Maurizio De Leo, durante un’audizione recente in Parlamento.

Da essa si evince che potrebbero essere i sindaci a decidere se cancellare gli importi sotto i mille euro. Ciò per tenere in ordine i bilanci delle amministrazioni locali, dopo l’allarme lanciato dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani. Quest’ultima ha infatti presentato in aula un documento che sottolinea come lo stralcio potrebbe causare un buco ai bilanci comunali. Molto spesso, infatti, si fa proprio affidamento su questi soldi per scongiurare grossi danni.

L’Anci ha spiegato inoltre che una parte di queste cartelle/multe, che valgono circa 300 milioni di euro, sarebbero ancora riscuotibili ed è proprio per questo che è stato chiesto di rivedere la norma. Stanziando, ad esempio, dei fondi a supporto dei comuni per compensarli delle perdite a causa dello stralcio.

Il sindaco di Novara (delegato Anci alla finanza locale), spiega Ilmessaggero, avrebbe chiesto quindi al Governo di stanziare 80 milioni di euro a favore dei comuni oppure di lasciare a questi ultimi l’ultima parola.

Ovvero quella di fissare una soglia per cancellare gli importi, abbassando ad esempio la soglia sotto i mille euro stabiliti.

Il calcolo

Andrea Ferri, responsabile della finanza locale di Anci, ha spiegato a Ilfattoquotidiano, che con lo stralcio delle cartelle esattoriali sotto i mille euro ci sarebbe un danno diretto di 150 milioni di euro. Inoltre un danno indiretto di 150-200 milioni di euro sui conti degli enti locali. Quest’ultima è la cifra più significativa perché verrebbero aboliti del tutto dalla voce “residui attivi” i crediti non riscossi ma che potevano ancora esserlo. Ha aggiunto che quindi non vale l’obiezione del governo che si tratterebbe di imposte impossibili da incassare.

È vero che con lo stralcio delle cartelle esattoriali ci si libererebbe di crediti poco esigibili ma è anche vero che così i comuni dovrebbero cancellare dai bilanci anche delle somme consistenti. Il rischio è il peggioramento o la facilitazione della situazione di disavanzo. Anche una piccola somma, ha spiegato infine, al momento può fare la differenza, soprattutto per quei comuni che si trovano in maggiore tensione finanziaria.

[email protected]