A gran voce si continua a chiedere la sospensione delle bollette della luce e del gas per l‘emergenza Coronavirus. Anche Piero Fassino del Pd ha detto la sua in merito a tale questione. L’ex ministro crede infatti che per i lavoratori in cig, per coloro che percepiscono i 600 euro e per le imprese che sono state costrette a sospendere la loro attività, l’Enel, l’Eni, l’A2a, Italgas, l’Acea, l’Iren e le altre società che erogano i medesimi servizi dovrebbero sospendere il pagamento delle bollette del mese di febbraio, di marzo e di aprile.

Inoltre dovrebbero dilazionare il recupero in un tempo medio. In questo modo si eviterebbe che chi riceve le bollette non abbia il problema di non poterle pagare. In un momento come quello che stiamo vivendo, osserva Fassino, anche le società che erogano servizi domestici dovrebbero osservare comportamenti virtuosi.

Il possibile stop del pagamento delle bollette

In sede di conversione del Decreto Cura Italia, il Governo stava pensando di inserire una norma che prevedeva la sospensione delle bollette di luce e gas ma solo per il comprovato disagio economico. L’idea è stata poi abbandonata e sostituita con una moratoria sulla sospensione per i clienti morosi fino al 13 aprile di acqua, luce e gas.

L’unico vero stop del pagamento delle utenze domestiche c’è ma soltanto nei comuni che appartengono alla prima zona rossa fino al 30 aprile. Parliamo di Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini e Vo’.

La voce delle aziende del settore

Le utility mediante le associazioni di categoria ovvero l’Anigas, l’Assogas, Energia Libera, Utilitalia, Igas, Elettricità Futura e Aiget hanno scritto all’Autohority e al Governo chiarendo quello che potrebbe accadere se venisse dato il via libera alla sospensione delle bollette.

Il rischio sarebbe infatti quello che alcuni operatori potrebbero ritrovarsi senza liquidità immediata e per questo non potrebbero più pagare gli stipendi ai dipendenti, si ritroverebbero ad effettuare licenziamenti e a erogare un servizio di non buona qualità.

In merito a tale questione qualche giorno da Francesco Starace, l’ad del gruppo Enel, in una dichiarazione al Messaggero, aveva detto che l’azienda era disponibile ad una moratoria sulle bollette usando fondi dedicati (inclusi anche quelli del regolatore Arera) come era già capitato per l’emergenza inondazioni e terremoti. La moratoria, però, dovrebbe riguardare gli oneri di sistema e su quest’ultimo tema l’Arera sta lavorando. In alcuni casi, infatti, tali oneri incidono anche per il 50% sulla bolletta.

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