Btp o buoni fruttiferi postali, cosa scegliere per investire il proprio denaro? I primi sono dei buoni del Tesoro a medio-lungo termine emessi dal Mef con cedola fissa posticipata pagata semestralmente. Possono essere acquistati in asta o dopo, sul mercato secondario. I secondi sono prodotti emessi da Cassa Depositi e Prestiti, garantiti dallo Stato Italiano e collocati sul mercato da Poste Italiane.

Gli esperti sostengono che lasciare una grossa somma di denaro ferma sul conto corrente non fa bene ai propri risparmi.

Primo, perché i tassi di interesse sono praticamente uguali allo zero e poi perché bisogna fare i conti con l’inflazione che crea non pochi danni. Il primo è rappresentato dall’erosione del potere d’acquisto del proprio patrimonio nel corso del tempo e il secondo riguarda l’aumento dei prezzi. Con mille euro di dieci anni fa, ad esempio, oggi si possono ottenere meno beni e servizi.

Buoni fruttiferi postali e Btp a 5 e 10 anni

Il Mef ha comunicato i risultati delle aste a medio lungo-termine dei Btp a 5 e a 10 anni. Per quanto riguarda i primi la cedola è al 3,40% e la data di scadenza è il 1° aprile 2028 mentre per i secondi la cedola è al 4,40% mentre la data di scadenza è il 1° maggio 2033.

Chi ha acquistato i titoli e vuole tenerli fino alla scadenza avrà come unico rischio, come comunica Borsaitaliana, che il Tesoro risulti inadempiente nel pagamento delle cedole o nel rimborso del capitale (ipotesi remota).

Se invece i Btp si sono acquistati per poterli vendere prima della scadenza si potranno avere dei problemi. Si rischieranno infatti le fluttuazioni del mercato per cui potrebbe esserci la discesa del prezzo del Btp rispetto a quello dell’asta o dell’acquisto sul mercato secondario.

Btp con tasso al 4,50%

Sono soltanto i buoni fruttiferi postali dedicati ai minori che offrono un rendimento annuo lordo fino al 4,50%.

I tassi di interesse, aggiornati al 27 ottobre scorso, sono i seguenti: dopo 1 anno e 6 mesi, 2 e 3 anni il rendimento lordo annuo è del 2,50%, dopo 4 anni del 2,75%, dopo 5 anni del 3% e dopo 6 e 7 anni del 3,25%. Inoltre dopo 8, 9, 10 e 11 anni del 3,50%, dopo 12, 13, 14 e 15 anni del 4% e dopo 16, 17 e 18 anni del 4,50%.

Si può chiedere il rimborso anticipato di questi titoli in ogni momento ma solo se il Giudice Tutelare darà la sua approvazione. In questo caso si avrà diritto alla restituzione del capitale investito, al netto di eventuali oneri fiscali e, se trascorreranno diciotto mesi, anche agli interessi maturati.

Se i buoni fruttiferi postali sono stati sottoscritti in forma cartacea, il rimborso avverrà per l’intero valore in una soluzione unica mentre nel caso di sottoscrizione dematerializzata, il rimborso si potrà chiedere sia in un’unica soluzione che parzialmente.

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