Il caro vita sta diventando sempre più un chiodo fisso di noi consumatori e, con l’inverno ormai alle porte, la preoccupazione si concentra tutta sui riscaldamenti. Con il pellet di girasole la soluzione sembra a portata di mano. Ma qual è la differenza rispetto a quello tradizionale?

Forse non tutti sanno che l’inflazione alle stelle e l’aumento della materia prima arrivato dopo la guerra in Ucraina, ha fatto aumentare in maniera esponenziale anche il pellet, la materia atta ad alimentare le stufe che utilizzano questo tipo di combustibile per il riscaldamento.

Come risolvere il problema?

Pellet di girasole, ecco la soluzione

Più volte si è parlato di come sostituire un materiale che è diventato più costoso con un altro simile, ma più economico. Le stufe a pellet e quelle a biomassa sono un ottimo sistema per riuscire a riscaldare la nostra casa, alimentare l’acqua calda e allo stesso tempo contenere i costi rispetto alle tradizionali bollette del gas. Anche le stufe a legna sono molto utili in questo caso, ma sempre paragonandole ai riscaldamenti tradizionali. Se invece confrontiamo anche i prezzi del pellet con quelli del passato, ci accorgiamo che l’aumento è esorbitante.

Le 5 euro di un pacco sono diventate 15 oggi, e questo perché in un anno l’inflazione, complice anche la già citata guerra in Ucraina, è salita alle stelle. Come ovviare al problema? La soluzione ora ci viene proposta dal pellet di girasole. Il prezzo di un sacco da 15 kg costa soltanto 4,50 euro, quindi un terzo del pellet tradizionale. Si tratta di un risparmio davvero importante che ci fa risparmiare fra i 300 ed i 400 euro a bancale. In realtà, i vantaggi non finiscono qui.

Gli altri vantaggi della nuova soluzione

Il pellet di girasole ha un colore nero che risulta essere anche meno invasivo all’odore, cosa che non ci dispiace assolutamente, visto che in molti casi siamo costretti a tenere il sacco aperto perché non lo abbiamo svuotato del tutto all’interno della stufa.

Pensiamo quindi a quanto possa essere fastidioso un materiale lasciato magari in cantina o addirittura per casa, se il suo odore è troppo forte. Un altro aspetto importante del pellet di girasole è che le emissioni di CO2 nell’atmosfera sono molto più basse di quello tradizionale.

Questo materiale, quindi, risulta essere anche meno inquinante, cosa che non può farci che piacere, vista l’importanza che ormai tutti i paesi giustamente danno all’impatto ambientale. I paesi produttori del pellet di girasole sono Bulgaria, Romania ed Ungheria, i quali ne forniscono in grandi quantità con un’iva anche inferiore rispetto all’Italia (il 10% rispetto al nostro 22%), costa che giustifica quindi il prezzo più basso rispetto alle altre materie prime. Insomma, questo prodotto sembra essere proprio la valida alternativa che cercavamo per riscaldare le nostre case senza dover sborsare somme esorbitanti questo inverno.