Stiamo vivendo una stagione molto mite e, in molte zone del paese, non è ancora necessario il riscaldamento delle abitazioni e degli ambienti. È vero però che fra poco arriverà il momento di decidere se è più opportuno, in tempi di crisi come questo, accendere i condizionatori che supportano le pompe di calore oppure i termosifoni. Diciamo immediatamente che è molto complesso calcolare i consumi e quindi comprendere come risparmiare. Qualche dato è possibile comunque darlo ma, come vedremo, a essere decisive saranno le nostre abitudini di vita, oltre ovviamente ad altri parametri che analizzeremo.

Semplificando al massimo, a contare sarà l’uso che si fa del riscaldamento in casa, quante ore intendiamo utilizzarlo, le dimensioni della stanza e la zona in cui viviamo.

I parametri di cui tenere conto

Con l’inverno alle porte, è sicuramente una domanda che tanti italiani si stanno ponendo: è meglio utilizzare i condizionatori a pompa di calore o i termosifoni? Parliamo della condizione media di molte persone, coloro che hanno termosifoni in ghisa alimentati con le classiche caldaie a gas- e condizionatori, utilizzati perlopiù d’estate, dotati di pompa di calore. Per comprendere quale delle due soluzioni può essere preferibile, i parametri di cui tenere conto sono almeno otto.

1. La posizione geografica della propria abitazione.
2. La temperatura media esterna in inverno.
3. La coibentazione dell’abitazione.
4. Le tariffe di luce e gas.
5. La dimensione delle stanze che si intende riscaldare.
6. La tipologia dei termosifoni di cui l’abitazione è dotata.
7. La tipologia di caldaia.
8. La marca, il modello e la classe energetica del condizionatore.
Al variare di uno di questi parametri, il discorso potrebbe cambiare. Come fare allora a calcolare la convenienza e il risparmio? Quale decisione prendere?

Riscaldamento, condizionatori o termosifoni? Come calcolare i consumi e risparmiare

Come abbiamo visto, i calcoli non sono semplici, eppure qualche indicazione è possibile comunque darla.

Iniziamo dall’utilizzazione dei condizionatori a pompa di calore. L’esempio che forniamo riguarda un dispositivo di classe energetica A+++ di ultima generazione. Qualora si possegga una vecchia macchina, è chiaro che la spesa sarà notevolmente maggiore. I vantaggi dell’uso dei condizionatori per scaldare gli ambienti è la rapidità con cui si raggiunge la temperatura desiderata e l’assenza di una particolare manutenzione. Ma arriviamo ai consumi. Si calcola che, per raggiungere una temperatura adatta alle giornate invernali, un condizionatore consuma circa 400 watt all’ora, dunque circa 1,2 kW/h. se nell’abitazione sono presenti tre condizionatori e vengono accesi per circa 50 ore alla settimana (una media di sette ore al giorno circa), il consumo totale si aggirerebbe intorno ai 60 kW/h. Le attuali tariffe Arera sono di circa 11 centesimi per kW/h, per cui la spesa totale sarebbe di circa 25-30 euro al mese.

In questo caso occorre tenere conto che le tariffe del mercato libero possono essere più alte, così come anche le esigenze di riscaldamento dell’abitazione. Si tratta ovviamente di un calcolo di massima. Occorre anche considerare che a breve il mercato tutelato, con tariffe gestite dall’Autorità, chiuderà e dunque sarebbe opportuno che tutti gli italiani imparassero a https://www.investireoggi.it/risparmio/bollette-luce-gas-risparmiare-consultare-portale-offerte-arera/consultare il Portale Offerte di Arera per trovare le migliori condizioni e tariffe.
Per quanto riguarda, invece, i riscaldamenti con i termosifoni, il discorso si complica e il calcolo è davvero molto complesso da effettuarsi. Le variabili, infatti, sono numerose e particolarmente impattanti sul computo finale. La prima questione riguarda ovviamente la presenza eventuale di un riscaldamento centralizzato sul quale non si può agire più di tanto, né sul numero delle ore né sull’intensità calorifera. Secondo i calcoli di Arera, i consumi medi si aggirano intorno ai 900 euro all’anno, vale a dire circa 80 euro al mese, o anche più, contando i mesi in cui i termosifoni si utilizzano meno.

È chiaro, però, che nei calcoli dell’Autorità rientrino sia abitazioni che si trovano in zone particolarmente fredde che in aree del paese con clima generalmente più mite.

Cosa scegliere, allora?

La risposta a questa domanda è dunque particolarmente difficile. In linea di massima, è possibile effettuare la seguente riflessione. Se si abita in una zona particolarmente mite e si vive perlopiù fuori casa, per cui il riscaldamento può essere acceso per un numero contenuto di ore, il condizionatore con pompa di calore potrebbe essere la scelta migliore. Se invece si necessita di un riscaldamento costante dell’abitazione perché si vive in un’area particolarmente fredda, allora è più opportuno affidarsi ai termosifoni.

In sintesi…

1. Calcolare se convengono maggiormente per il riscaldamento i termosifoni o i condizionatori è particolarmente complesso, perché sono innumerevoli i parametri di cui tenere conto
2. Un calcolo è possibile comunque effettuarlo, e concerne fondamentalmente il tipo di utilizzazione che abbiamo dei riscaldamenti.
3. Per capire quale delle due soluzioni può convenire in bolletta, bisogna tenere conto soprattutto delle abitudini di vita e dell’area geografica di appartenenza
4. Per i riscaldamenti, può convenire il condizionatore a pompa di calore qualora il numero di ore di cui si necessita non sia particolarmente alto, i termosifoni convengono invece se occorre tenerli accesi a lungo per mantenere costante la temperatura dell’abitazione.

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